Un tribunale religioso saudita ha condannato a morte e fatto crocifiggere uno yemenita responsabile di avere rapinato, stuprato e ucciso un migrante pachistano che si trovava in Arabia per lavoro.
Il ministro degli interni saudita ha dichiarato che Mohamed Rashad Hussain è stato accusato a trovato colpevole di avere ucciso Sayed Khan dopo averlo rapinato e stuprato ed ha aggiunto che Hussain stava tentando si abbordare altri uomini allo scopo di stuprarli, nella città di Jizan, nell’estremo sudovest dell’Arabia Saudita.
Secondo la stampa locale, sono già 26 gli uomini giustiziati nel 2013 in Arabia Saudita, mentre nel 2012 le esecuzioni pubbliche sono arrivate a 76.
La legge, nel paese saudita, non è strettamente codificata e nel giudizio finale molto dipende dai giudici sunniti oltre che dai decreti reali.
La condanna e la severità della pena cambiano molto in base alla classe sociale di appartenenza dell’imputato, dalla sua religione e dalla nazionalità.
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