La Conferenza episcopale del Sud Africa ha chiuso un’assemblea di sette giorni denunciando l’uso dei profilattici, che a detta dei vescovi distruggerebbero la fibra morale e incoraggerebbero il sesso occasionale.
"I vescovi guardano alla diffusione e alla promozione indiscriminata dei preservativi come un’arma immorale e incauta nella nostra battaglia contro l’Hiv-Aids", ha dichiarato la Conferenza in un comunicato emesso al termine dei colloqui a Pretoria, capitale sudafricana.
L’Africa subsahariana è l’epicentro della diffusione mondiale dell’Aids, con circa 25 milioni di malati. Il Sud Africa conta il maggior numero di malati di ogni altro Paese, con circa 5 milioni di sieropositivi. Il vicino Botswana ha il primato del più alto tasso di infezione tra gli adulti, di cui oltre un terzo sono positivi all’Hiv.
Gli operatori della sanità e gli esperti di Aids, tra cui alcuni esponenti religiosi, hanno fatto appello a un più ampio utilizzo del preservativo in Africa, come uno dei punti vitali dei programmi che puntano a rallentare la diffusione della malattia.
"I profilattici possono essere rappresentare una delle cause principali della diffusione dell’Hiv-Aids. A parte la possibilità che i preservativi siano fallati o utilizzati nel modo sbagliato, essi possono contribuire a ridurre il self-controllo e la fiducia reciproca", dicono i vescovi.
La Conferenza ha invitato i giovani a non perdere la cautela a causa delle offerte di preservativi, ad astenersi dal sesso prima del matrimonio e a essere fedeli al coniuge.
di Nadir notizie
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