Donald Trump ieri, 3 ottobre, ad un incontro di soldati americani in pensione –Retired American Warriors (RAW) PAC – ha manifestato la sua solidarietà ad un soldato americano che si lamentava delle politiche che hanno permesso ai transessuali di entrare ufficialmente nell’esercito.
Risale a cinque anni fa la decisione del Presidente Obama di aprire l’esercito a gay e lesbiche, seguita quest’anno da quella di permettere anche ai transessuali di vestire l’uniforme. La decisione ha fatto decadere finalmente la norma secondo cui un individuo transessuale veniva considerato afflitto da malattia mentale. Trump ha promesso che abolirà la norma non appena sarà eletto presidente.
Nella sua risposta Trump ha evidenziato che “l’etica guerriera” è stata messa messa in pericolo da donne che possono combattere, dai trans nell’esercito e da altri elementi (forse pensava a gay e lesbiche). Tutte politiche che, secondo il candidato repubblicano, hanno minato il morale delle truppe, essendo state imposte dall’alto. Trump ha promesso di abbandonare quindi il politicamente corretto e di seguire le raccomandazioni che vengono dall’esercito.
Inoltre Trump si è lamentato per quello che sta accadendo alla religione negli Stati Uniti, riferendosi al caso del capellano Wes Modder, condannato per le sue prediche omofobe (roba da “il pene è stato creato per la vagina e non per l’ano”).
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