Il governo britannico ha offerto una transazione extragiudiziale di 15.000 sterline (pari a più di 45 milioni di lire) a ciascuno dei sette uomini imputati di sesso di gruppo gay, illegale in Inghilterra, con una mossa che conferma che il ministro dovrà cambiare la legge e consentire il sesso in privato tra più di due omosessuali.
L’offerta, fatta dal Ministro dell’Interno nelle scorse due settimane, vuole metter in evidenza un imbarazzante sconfitta inferta dalla corte europea dei diritti umani.
I cosiddetti "sette di Bolton" hanno intentato il processo sostenendo che la legge che vieta i rapporti sessuali consensuali di gruppo gay è in contrasto sia con la privacy sia con i diritti umani.
Gli uomini sono stati inizialmente imputati nel 1998 di atti osceni alla corte della corona di Bolton.
I rappresentanti legali che difendono gli uomini hanno rifiutato di commentare l’offerta; hanno solo confermato che nessun accordo è stato ancora raggiunto nei colloqui con il ministero dell’interno.
Le accuse sono basate sulla legge sulle offese sessuali del 1967, che legittima gli atti sessuali consenzienti in privato solo tra non più di due uomini. Gli imputati erano stati accusati sulla base di alcuni video che li ritraevano in sessioni di sesso a cui partecipavano almeno alcuni di loro. I video non erano stati girati per scopo di lucro o per diffusione pubblica.
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