Doveva esserci anche Antonio (il nome è di fantasia), 30enne, quella notte dell’omicidio del Collatino, durante la quale è morto Luca Varani. Antonio è un “escort di lusso”. Parlando con il sito Farodiroma.it, di Marco Prato e Manuel Foffo, i due indagati per l’omicidio, dice “sono dei pazzi”.
“Marco Prato mi ha chiamato varie volte, mi ha mandato anche un messaggino, cercava di convincermi ad andare a quella festa, diceva che c’era anche altra gente – racconta – mi ha offerto troppo poco! Generalmente non mi sposto per meno di 300 euro, e lui ne offriva massimo 100, ci ha provato anche altre volte ma io ho sempre rifiutato”.
Antonio nega di aver mai avuto rapporti sessuali con Marco Prato, “ha sempre offerto troppo poco per i miei gusti”, dice. “Sono stato io a dargli il numero un venerdì sera al Muccassassina – prosegue – ci siamo scambiati i numeri e i contatti Facebook. Poi ci siamo incontrati ad altre serate, ma ho sempre rifiutato rapporti con lui”.
Su Manuel Foffo, invece, dice ci non averlo “mai visto nè sentito prima di leggere i giornali il giorno dopo il delitto”. Quella notte uno dei due killer lo cercò: “Marco Prato mi ha chiamato varie volte, mi ha mandato anche un messaggino, cercava di convincermi ad andare a quella festa, diceva che c’era anche altra gente”. Antonio racconta poi di essere già stato ascoltato dai carabinieri in borghese qualche giorno dopo il delitto, in particolare in merito allo spacciatore: “volevano capire se c’entrassi qualcosa con la droga, se fossi in rapporto con gli spacciatori, in particolare con l’albanese”.
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Fino a quando la giustizia italiana non diventa dura con la droga, si avranno altre tragedie.