Scherziamo: la donna che in un libro si è intitolata ‘sola come un gambo di sedano’ approda in un campo di finocchi. Così Luciana Littizzetto aprirà il Pride di Padova, lunedì 3 giugno. L’abbiamo intervistata, con ironia e molta serietà.
Sarai la madrina del Pride di Padova, vero? Ne sei orgogliosa? Con cosa ci delizierai dal palco?
"Orgogliosa…diciamo che sono contenta e lusingata che qualcuno abbia pensato a me. La solidarietà passa anche attraverso piccoli gesti. E poi speriamo che sia una bella festa. Ovviamente non farò lo spettacolo. Magari riproporrò il personaggio di Palomo che in TV mi era stato censurato".
Il tuo controverso vestito alla notte dei Telegatti è diventato un tormentone. Hai già scelto come ti vestirai al Pride?
"Come giornalista di cronaca rosa faresti sfracelli. Francamente non ci ho ancora pensato. Dici che dovrei farlo? Dici che a gayolandia troverò occhi impietosi? Il vestito dei Telegatti è stato una scelta. Discutibile ma pur sempre una scelta. Non mi andava di omologarmi alle figone. Volevo semplicemente stare al di fuori della buriana. Invece è successo il contrario. Povero Moschino…"
Credi che il Pride serva come manifestazione politica? O servirebbe di più se non fosse una sfilata en travesti? Sfilerai anche tu? Ci saranno tuoi amici?
"Certo. E’ assolutamente anche un segno politico. E’ vero che il carnevale che accompagna queste manifestazioni può portare gli animi più bigotti a trasalire. Ma la festa, lo sberleffo, la follia accompagnano da sempre questi momenti. Ed è bello e giusto che sia così. Guai a trasformarlo in una processione di sfigati (come la gran parte degli eventi politico-sociali di questi tempi)."
Un saluto ai lettori di Gay.it…
"Ci vediamo a Padova, ragazzi.Hasta la victoria siempre. Luciana".
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