MADRID – Seguire la legge al posto della propria coscienza significa imboccare la strada che “porta ad Auschwitz”. Il cardinale spagnolo Ricard Maria Carles torna a fare appello all’obiezione di coscienza contro la legge che autorizza i matrimoni omosessuali e i toni questa volta sono durissimi.
“Se si fa prevalere l’obbedienza alla legge sull’obbedienza alla propria coscienza si finisce per arrivare ad Auschwitz” ha detto in un’intervista televisiva l’arcivescovo emerito di Barcellona parlando alla televisione TV3.
“I responsabili di Auschwitz – ha detto il prelato – non erano delinquenti ma persone che avevano finito per essere convinte di dover obbedire alle leggi del governo naizista piuttosto che alla loro coscienza”.
Il Vaticano, tramite il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, presidente del consiglio Pontificio per la Famiglia, aveva fatto appello venerdì scorso “all’obiezione di coscienza” invitando i cattolici spagnoli ad obbedire non al parlamento ma alla chiesa. A sua volta il vescovo di Castellon, Juan Antonio Reig Pla, ha invitato i sindaci spagnoli alla “disobbedienza civile” per boicottare la legge.
Ai sindaci e gli amministratori locali spagnoli che hanno deciso di boicottare la legge si è unita oggi anche il consigliere comunale di Madrid Ana Botella, moglie dell’ex premier Aznar.
“Fare appello all’obiezione di coscienza non è possibile”, nel caso di una legge votata dal Parlamento, ha detto invece ieri il ministro socialista della Giustizia, Juan Fernando Lopez Aguilar, intervistato da Punto Radio.
La nuova normativa è stata approvata da 183 dei 305 deputati del parlamento spagnolo. 136 hanno votato contro. Il partito popolare (148 deputati) non ha dato consegne di voto.
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