È successo a Vicenza presso l’Istituto tecnico industriale Rossi dove le foto di una supplente di inglese sono state scoperte da alcuni alunni su un sito che offre servizi di prostituzione. Inizialmente preside e colleghi erano increduli ma le foto, fornite dagli stessi alunni, non lascerebbero dubbi.
Il caso è arrivato sulle scrivanie dell’Ufficio scolastico del Veneto e ieri anche su quelle dell’assessora regionale all’istruzione, Elena Donazzan : “Inizialmente ho pensato ad uno scherzo e l’ho anche sperato per un po’. Poi ho fatto le mie verifiche e purtroppo è tutto vero. L’insegnante è stata sospesa e ora scatterà un’ispezione per verificare la corrispondenza tra l’insegnante e il profilo sul sito hard. Ma dirò di più – ha proseguito l’assessora – chiederò la collaborazione dell’Ufficio regionale del Veneto per arrivare al ministero e chiedere che in graduatoria venga ammesso non solo chi ne ha titolo per insegnare, ma chi dimostra una condotta morale adeguata“.
Al dirigente del Rossi che l’ha convocata per chiederle chiarimenti, la professoressa non ha negato che quelle foto che la ritraggono in pose audaci su un sito hard le appartengano.
Nel frattempo, il preside dell’istituto industriale, Alberto Frizzo, ha informato che il servizio dell’insegnante “è terminato”, precisando che non si tratta di un provvedimento disciplinare, ma semplicemente della “conclusione naturale” del rapporto di lavoro che non prevedeva altri giorni oltre a quelli già svolti dall’insegnante precaria.
Sul caso dell’insegnante e delle sue immagini hard individuate in un sito di escort è di nuovo intervenuta l’assessora regionale alla formazione Elena Donazzan, che questa mattina ha scritto alla Ministra all’istruzione Valeria Fedeli invitandola ad avviare “una riflessione approfondita sul reclutamento degli insegnanti”.
La scuola era al corrente fin dall’inizio dell’identità sessuale della docente e aveva acconsentito al suo inserimento. L’istituto ha inoltre sempre sostenuto l’irreprensibilità del suo comportamento.
Del fatto è stato informato il Provveditorato il cui dirigente Giorgio Corà dichiara: «la prostituzione non è reato ma in un ambiente educativo diventa perseguibile perché provoca offesa al decoro e danno grave all’immagine della scuola».
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Ma non saranno affari personali ciò che desidera fare al di fuori del proprio lavoro? Dubito che sul sito hard si sia iscritta col suo vero nome e cognome, significa che qualcuno le foto è andato a scovarle tipo gestapo, simile ad uno stalking digitale. Perchè poi ancora questo stigma cattolico della prostituzione viene propagato con tanto impeto... un trattamento anacronistico ed inaccettabile.
è più onesta una donna che fa due lavori, quello di prostituzione e quello di insegnante che una fascista, omofoba, razzista e ignorante che non vedeva l'ora succedesse una cosa del genere. Immagino che lei morale adeguata significhi essere 'bianca, cattolica, eterosessuale e sposata con 10 figli'.
Sicuramente son scema io ma, non l'hanno beccata a prostituirsi a scuola durante l'orario di lavoro. Il reato dove sta? E in che modo il postare foto su siti di escort, eventualmente anche prostituirsi , influenza la sua capacità d'insegnamento? Prof&affini devono essere castrati da contratto?
l'insegnante è soprattutto un educatore,e un educatore,soprattutto con ragazzi così giovani,deve essere un esempio.che esempio è una che ha scelto di vendere il suo corpo?
anche gli altri dovrebbero essere d'esempio ma non creano tal scalpore perché compiono reati morali che non sono lo spauracchio del perbernismo cattolico come tutto ciò che riguarda il sesso.
Ma quale perbenismo cattolico? Adesso la prostituzione è diventato un lavoro come un altro...ma vi rendete conto ? Solo perché ora si chiamano Escort e non Puttane,ma il mestiere sempre quello è...ed è un mestiere che degrada la dignità di ogni essere umano che lo degrada a pura merce da scaffale,un pezzo di carne senza cuore e cervello, uomo,donna o trans che sia
La prostituzione consiste nell'offrire prestazioni sessuali dietro pagamento, non nel vendere il proprio corpo. Il corpo è e resta di chi si prostituisce, mica diventa proprietà altrui. La merce in questione insomma è la prestazione, non l'essere umano. In tale lavoro, laddove esercitato in piena libertà e nel rispetto della legge, io non vedo proprio alcunché di male; vien da sé che non vedo perché mai dovrei sentirmi degradato come essere umano dalla scelta altrui di fare tale lavoro. Ognuno il proprio corpo se lo gestisce come vuole, come preferisce; ognuno sceglie il lavoro che più gli piace.
Se questo suo ragionamento fosse vero allora perché chi si prostituisce mette sempre in primo piano l'immagine del suo corpo,in foto,in strada,in vetrina...etc...basterebbe un cartello con su scritto : si eseguono queste prestazioni a tale prezzo.Ma non è così,è il corpo che vende,tanto che spesso viene trasformato anche chirurgicamente.Inoltre qui si parla di un'insegnante che ha delle responsabilità su minori
Perché c'è la componente del gusto personale del cliente, che può preferire una prestazione sessuale fatta da una donna piuttosto che da un uomo piuttosto che da un trans e così via. Un po' come quando scegli di andare in una spa o in un posto di mare a far vacanza... in foto vedi il posto ma non è che pagando lo compri; pagando accedi a una serie di servizi, quali l'idromassaggio, o la possibilità di alloggiare, di avere magari il servizio in camera, eccetera. Il caso in questione non lo conosco nei dettagli, ad ogni modo a quanto leggo si tratta di un secondo lavoro dell'insegnante svolto fuori dall'ambito scolastico.
Quindi secondo lei un'agenzia di viaggi non è altro che una "maîtresse" ...una che guadagna su un servizio.Davvero singolare come teoria.Il sesso non è una vasca idromassaggi
Io mi sono riferito ai fatti, non a singolari teorie. Un servizio a pagamento, sessuale o meno, è un servizio a pagamento. E' ciò per cui un cliente, appunto, paga. Il corpo è e resta di chi offre tale servizio, non è che diventa proprietà altrui. Tra l'altro ho parlato non di sesso in generale ma di prestazioni sessuali a pagamento.
Quindi lei consiglierebbe tranquillamente questo "mestiere" ad una sua eventuale figlia/o o nipote.Basta che il cliente paghi.Meraviglioso
Io ho fatto presente che si tratta di prestazioni a pagamento perciò di servizi offerti dietro compenso, non di vendita del proprio corpo; di ipotetici consigli a propri eventuali figli o nipoti hai parlato tu in questa tua ultima risposta.
L'ha scritto lei che "non ci vede niente di male " ma forse intende solo se lo esercita un estraneo.Interessante
Ho detto, appunto, che non ci vedo alcunché di male; di ipotetici consigli a eventuali figli o nipoti o persone estranee in merito a quale lavoro scegliere hai parlato tu.
Ma proprio no! Dare l'esempio spetta a genitori. Se non vuoi perder tempo ad educare i figli non procreare!
Dispiace molto quando gli stereotipi coincidono con la realtà. Purtroppo passa un segnale sbagliato.
Seguendo la tua logica una donna che si prostituisce fa di tutte le donne prostitute? Ma perfavore!
Non ho capito il tuo commento. Ho detto che purtroppo la parola trans è usata dalle persone comuni praticamente solo per indicare uno stato di prostituzione e mi dispiace quando uno stereotipo brutto come questo si è verificato per un normale insegnante trans.