Ha affidato alla pagina Facebook del suo gruppo musicale, la denuncia della violenza subita. Lui è Andrea Morando, 19 anni, veronese e bassista dei Traccia 24 che è stato aggredito e preso a pugni perché gay.
L’aggressione si è consumata lo scorso sabato fuori da un locale di Bussolengo dove la band si era appena esibita. Usciti dal locale, Andrea è diventato il bersaglio di un gruppo di ragazzi che si trovavano lì. Prima sono partiti gli insulti, le provocazioni, le prese in giro tutto riguardo all’orientamento sessuale del giovane. In breve, dalle parole gli aggressori sono passati ai fatti: Andrea si è ritrovato per terra dove ha ricevuto diversi calci alla testa, fino a perdere i sensi. All’arrivo dell’ambulanza e dei carabinieri, gli aggressori erano scappati.
“Va eliminato questo tumore dell’umanità, gli omofobi non sono persone ma animali che quando si ritrovano in branco cercano di distruggere (moralmente o fisicamente) l’oggetto delle loro ansie – è il commento della band su Facebook -. Andrea non si è fatto abbattere, avete solo alimentato la sua volontà di combattere queste ingiustizie, ed ora è più determinato che mai”.
Andrea se l’è cavata con un colpo di frusta guaribile in qualche giorno, grazie all’ausilio di un collare. I carabinieri, intanto, indagano per risalire all’identità degli aggressori anche grazie ai filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona della violenza.
Intanto sotto l’immagine che ritrae Andre dopo l’aggressione, è un fiume di messaggi di solidarietà tra cui anche quella di un altro noto gruppo, i 99 Posse. “Ad Andrea e agli altri componenti del gruppo va tutta la nostra solidarietà – ha commentato il gruppo partenopeo -. Ridicolo che si parli di omofobia da parte di altri popoli e poi l’Italia sia uno dei paesi con il più alto numero di aggressioni omofobe”.
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