Riportiamo da Napoligaypress.it l’ennesimo caso di ostilità da parte di un primo cittadino alle unioni civili. A Volla (Napoli), martedì 13 dicembre 2016, è stato celebrata la prima unione civile della cittadina. Ma l’unione tra i due ragazzi (al momento anonimi) non va segnalata solo perché la prima della località ma anche e soprattutto per l’avversione mostrata dalle principali cariche amministrative del luogo, che avrebbero esercitato un’evidente discriminazione.
La cerimonia infatti non solo è stata celebrata da un’anonima impiegata (al posto del sindaco Andrea Viscovo, che si sarebbe volutamente rifiutato di celebrarla) ma oltretutto si è svolta presso l’ufficio anagrafe del comune di Volla dato che, sempre per disposizione del primo cittadino, non è stata messa a disposizione la sala del Municipio di solito utilizzata per officiare i matrimoni.
La vicenda peraltro non è esattamente un fulmine a ciel sereno: nei mesi scorsi, dopo l’approvazione della legge Cirinnà, pare che il sindaco Viscovo, nel corso di un Consiglio Comunale, avesse chiaramente espresso la sua contrarietà circa la celebrazione delle unioni civili, arrivando a parlare anche di “obiezione di coscienza“.
“Se confermata la notizia sarebbe davvero triste – dichiara Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli – il Sindaco dovrebbe essere non solo il rappresentante del suo elettorato, alla ricerca costante di un presunto facile consenso, ma dovrebbe tutelare e difendere i diritti di ogni suo/a concittadino/a. Questa scelta di Viscovo, avvocato e uomo di legge, osteggiata anche dalla sua vicesindaco, Maria Coppeto, ci ricorda la grettezza di un pezzo della nostra classe dirigente, che sono certo un giorno sarà seppellita da una grande risata.
Devo infine aggiungere che la nostra delegata ai diritti delle persone disabili, Maria Rosaria Malapena, cittadina di Volla, appena saputo della notizia, ha tenuto a ricordarmi come il suo Sindaco, anche nei suoi confronti e nei confronti delle persone disabili, ha dimostrato in diverse circostanze superficialità e inettitudine: evidentemente la lotta alle discriminazioni e la difesa dei suoi concittadini non è nell’agenda politica, ma direi nel cuore, di questo triste amministratore di provincia”.
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Ogni volta che il sito pubblica queste notizie faccio la stessa domanda e cioè se sia o meno legittimo da parte dell'amministrazione comunale questo comportamento. Si faccia denuncia o ricorso a secondo del reato penale o omissione d'atti o illecito amministrativo che si sostiene essersi compiuto. Fermo restando che la magistratura se ne sarebbe già accorta. Oppure se è lecito e legittimo questa è una non notizia. È la realtà.