"Desidero precisare la mia posizione in merito al documento in oggetto, a seguito delle più svariate posizioni e dei commenti che ne sono seguiti". A parlare dopo giorni di polemiche è Iva Zanicchi in persona, criticata per aver firmato il documento del PDL nonostante nel 2010 avesse ritirato il Pegaso D’Oro, il premio che annualmente Arcigay conferisce a una personalità che si distingue per l’impegno sui diritti lgbt.
Sempre stata contraria ai matrimoni gay – "Ero e sono a tutela della Famiglia e del Matrimonio e non ho certo cambiato idea", scrive l’eurodeputato su suo sito. "In un momento come quello attuale il nostro Paese ma ancor più l’Europa dovrebbero essere in prima fila nella tutela della Famiglia… mentre è sotto gli occhi di tutti che così non è, o che comunque le energie messe in campo sono insufficienti. È per questo che ho aderito al documento, con la convinzione che una continua mobilitazione, una richiesta di nuove risorse, sia quanto mai impellente e necessaria. Altra cosa è il riconoscimento delle unioni civili, siano eterosessuali, siano omosessuali.
^Pronta a restituire il premio – Nonostante abbia "applaudito alla decisione
del Comune di Milano di dar vita ad un registro per le unioni civili", "chi mi conosce sa come io sia spesso circondata da persone omosessuali e sia stata particolarmente lieta di ricevere il Pegaso D’Oro due anni fa. Se però la comunità omosessuale ritiene che lo debba restituire, anche se a malincuore, sono pronta a farlo in totale amicizia e affetto, cioè lo stesso spirito con cui l’ho ritirato il 13 giugno del 2010".
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