L’Omotransfobia, un’emergenza che in Italia va in cancrena: quanti anni dovremo aspettare ancora per una legge che ci difenda?
Nata nel 2004 per sensibilizzare le persone sul contrasto all’omotransfobia, l’IDAHOBIT ricorda il 17 maggio 1990, quando l’OMS cancellò l’omosessualità dalla lista delle patologie riconosciute per classificarla come “variante naturale del comportamento umano”.
In Italia celebrare la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, Bifobia e Transfobia significa ricordare alla politica che un’emergenza esiste e non scompare dimenticandosela in un cassetto del Senato, dove giace il ddl Scalfarotto, sezionato e svilito dall’assalto parlamentare del centrodestra.
Il rapporto ILGA-Europe sui diritti LGBT pubblicato pochi giorni fa è lapidario. L’Italia, che va male nel complesso totalizzando il 27% dei punti disponibili, va malissimo sul contrasto all’hate speech e ai crimini d’odio: zero punti, non pervenuta. Se non bastano i dati, ci pensa la cronacaa ribadirlo: serve una legge contro l’omotransfobia subito!
Solo le aggressioni fisiche contro le persone LGBTI nel 2017 in Italia sono state 196. Ce ne sono anche nella prima metà del 2018: il ragazzino “diverso” bullizzato dai compagni di scuola, il figlio che fa coming out picchiato e cacciato di casa dal padre, la coppia mano nella mano assalita dal branco, l’attivista malmenato e derubato dai neofascisti.
È di ieri la proposta di legge depositata sempre a Palazzo Madama da Monica Cirinnà, che lascia sul tema del contrasto all’omotransfobia almeno una speranza in questa legislatura egemonizzata da Lega e M5S che, breve o lunga che sia, non promette nulla sul fronte dei diritti.
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