La scorsa notte al GF Vip si è parlato di adozioni gay e sui social è montato in fretta il fastidio per le dichiarazioni di Giulia De Lellis.
L’ex corteggiatrice di Uomini e Donne, fidanzata di Andrea Damante, ha detto infatti che a suo parere “i figli dei gay diventeranno per la maggior parte gay“, sfoggiando un pregiudizio tanto diffuso quanto infondato.
Fortunatamente i coinquilini l’hanno subito contraddetta: “Secondo me no“, ha commentato Ignazio Moser, “Assolutamente no“ ha detto invece Gianluca Impastato. Mentre Maglioglio ha precisato: “Guarda che sono degli argomenti talmente delicati che bisogna stare attenti ad ogni virgola“.
Giulia a quel punto ha ribadito la sua idea, nella quale non trovava niente di sbagliato: “Va beh, ma se uno dice di essere pro“. Insomma, i pregiudizi saltano fuori anche da chi pensa di essere privo ma si azzarda a parlare sulla base di suggestioni infondate e irrazionali (gli esperti in materia dicono che l’orientamento di una persona non è legato a quello dei genitori).
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Mi accodo ad altri commenti per il fatto di non conoscere questa tizia; vorrei anche aggiungere che un gay ( od una lesbica ) nascono per certo da una coppia eterosessuale che non è riuscita , evidentemente , ad " influenzare " con la propria sessualità i figli!
Ma chi è questa? Mai sentito parlare...Adesso sappiamo che in tv vedremo un altra capra che aumenterà le file di quelle esistenti. Ma vai a lavorare va....
Ma chi è sta capra?? Mai sentita nominare prima... e sarebbe una VIP (Very Important P***)? Ridicola e inopportuna
Davvero degna di nota la dichiarazione di una ex corteggiatrice di Uomini e Donne, qualsiasi cosa voglia significare ex corteggiatrice di Uomini e Donne ahahahahah Comunque seguendo la stessa logica delirante, i gay in Italia non dovrebbero nemmeno esistere, dato che quasi tutti i bambini vengono cresciuti da coppie eterosessuali. Questa ignorante dovrebbe magari informarsi, ad esempio in Svezia le adozioni gay sono legali dai lontani anni '90 e coloro che ai tempi erano bambini oggi sono quasi tutti eterosessuali, dimostrazione del fatto che l'omosessualità non si attacca come un raffreddore se si frequentano persone "malate".