E’ una trasmissione dell’emittente televisiva francese France 4, “L’Autre JT”, ad affrontare il tema dell’omosessualità in Tunisia.
Come vi abbiamo già raccontato in diverse occasioni, in Tunisia è ancora in vigore e viene applicato l’articolo 230 del Codice Penale che vieta l’omosessualità stabilendo come pena la reclusione fino a tre anni. Purtroppo, come ci aveva raccontato un’avvocata impegnata a difendere ragazzi colpiti da questa accusa, in Tunisia non è stato ancora applicato l’articolo della nuova Costituzione liberale che istituisce la Corte Costituzionale, l’unica forse capace di abolire l’articolo 230 del Codice Penale, visto che la classe politica stenta sull’argomento, come dimostra lo stesso reportage della televisione francese, che intervista il leader di un partito favorevole al mantenimento della norma.
Nel reportage, è contenuta la drammatica testimonianza di due ragazzi dell’associazione LGBT Shams che lotta per la depenalizzazione dell’omosessualità e che ha subito il carcere proprio a causa della sua omosessualità:
La sera di capodanno una delle guardie ha acceso la televisione e ci ha obbligati a ballare. Dopo ci ha riuniti tutti nella stessa stanza, ci ha interrogato e ci ha chiesto che cosa si provava al momento della penetrazione. Voleva anche sapere quale custode avremmo scelto per passarci la notte insieme. E poi ci ha chiesto che cosa avremmo provato se ci avesse infilato il suo manganello dentro. E questo è quello che ha fatto. Ci ha infilato il suo manganello a turno. E così ci ha torturato così quotidianamente.
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