La nuova pubblicità gay-friendly di Suitsupply, società internazionale di abiti maschili che ha sede nei Paesi Bassi, ha fatto non poco clamore il mese scorso, quando circa 20.000 follower sono ‘scappati’ dai profili social dell’azienda.
Tutta colpa, incredibile ma vero, di una campagna che mostra modelli in posa come coppie gay, tutt’altro che volgari e molto affascinanti.
Suitsupply ha replicato con forza, distribuendo la pubblicità nelle proprie sedi in giro per il mondo senza abbassare la testa, ad eccezione di Russia ed Emirati Arabi Uniti. Fokke de Jong, CEO, si aspettava le polemiche ma non in patria, in quei Paesi Bassi storicamente aperti al mondo LGBT. Il 90% della popolazione è favorevole al matrimonio egualitario, diventato legge nel lontanissimo 2001 (primo Paese al mondo), eppure in poche settimane ben 30 cartelloni Suitsupply affissi in 5.000 località d’Olanda sono stati brutalmente vandalizzati.
Cartelloni fatti a pezzi, marchiati con le svastiche naziste, ricoperti con la vernice. Basito lo stesso De Jong.
“Ci aspettavamo alcune reazioni forti, ma non fino a questo punto, e certamente non nei Paesi Bassi.
Non è strano se evidenziamo l’attrazione intima tra due uomini, anche se non è comune nella pubblicità mainstream.
Lo slogan è “trova la tua misura perfetta“, non solo quando si tratta di vestiti, ma anche nella vita stessa. Posso solo immaginare che escogiteremo ancor più campagne intorno a quel tema, anche se non tutti sono d’accordo“.
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