Noi siamo la storia che va avanti, il futuro che non si può fermare

Noi siamo la storia che va avanti, il futuro che non si può fermare - catania pride - Gay.it Blog

catania_pride2Ho avuto il piacere di essere tra gli organizzatori del Catania Pride 2015, al quale ho contribuito sviluppando il tema di quest’anno, “L’io, il corpo e l’eros”. Sono stato chiamato sul palco, a un certo punto, dai miei amici che hanno voluto la mia testimonianza su quella piazza, di fronte alle migliaia di persone – eterosessuali e non – che hanno sentito il dovere di manifestare per i diritti delle persone LGBT. Confesso che non mi ero preparato nulla e ho deciso di lasciar parlare la mia anima. Proverò, adesso, a ricostruire l’ordito di quel discorso, donato al pride etneo, mettendo in gioco le grammatiche dell’istinto (politico) e della militanza.

“Buonasera a tutte e a tutti! Non posso fare a meno di vedervi e pensare che siete bellissimi/e. E come ogni anno sento il dovere di dire – e vi giuro che è qualcosa che provo davvero e non certo un complimento di circostanza – che oggi non dovete ringraziare solo l’organizzazione di questo evento, che ha indubbiamente dei grossi meriti, ma dovete fare un applauso a voi stessi/e, perché senza di voi il Catania Pride non sarebbe possibile. Per questa ragione sono io che dico grazie a voi, per esserci, come sempre. Perché il pride siete voi!

Oggi sono stati fatti molti ringraziamenti da questo palco, che condivido. Ma non posso non ricordare che questa piazza, poco fa, è stata varcata per prima dal gruppo delle Famiglie Arcobaleno. Credo che questo sia un simbolo catania_pride1importante, perché queste famiglie rappresentano, insieme a tutte le altre, una parte del futuro. Sono il nostro domani. I simboli sono importanti, ed è bellissimo che quella promessa di futuro sia stata la prima a prendersi questa piazza, oggi. Ed un applauso va fatto a queste splendide persone, per le loro scelte coraggiose.

Sento dire a volte, a questo proposito, che un bambino ha diritto ad avere un padre e una madre. Penso che un bambino abbia il diritto di avere genitori capaci e possibilmente felici. E bisogna far capire a quelle persone che dicono certe cose, che ogni volta che si pronunciano frasi quali “un bambino ha bisogno di un padre e di una madre” si sta affermando, implicitamente, che i figli e le figlie di noi gay e lesbiche non devono esistere e questa è una cosa che non possiamo accettare. Quei bambini hanno tutto il diritto di esistere, come chiunque altro, hanno la stessa dignità, ed è questo che dobbiamo ricordare a chi si oppone a questa realtà!

C’è un altro saluto che vorrei fare da qui: ad una comunità lontana da noi, che forse poco conosciamo o che non ricordiamo come dovremmo. Gli amici e le amiche LGBT di Istanbul, che la scorsa settimana nella più grande città trans_istanbuldella Turchia hanno fatto un pride e sono stati caricati dalla polizia. Li hanno colpiti con gli idranti, ma loro si sono rialzati e hanno ripreso a marciare. E l’acqua degli idranti, sui loro corpi, propagandosi intorno ha creato l’effetto dell’arcobaleno ed anche quello è un simbolo, un simbolo importantissimo! Rappresenta il fatto che noi non ci fermeremo mai, ci rialzeremo sempre e marceremo verso il raggiungimento della piena uguaglianza!

Questa piazza oggi ha detto sì – alzando i cuori tutti e tutte insieme, nel flash mob di prima – alla nostra dignità di persone LGBT. Quel sì è venuto anche da lontano. È venuto dall’Irlanda, col referendum di maggio. È venuto la settimana scorsa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha reso legale il matrimonio in tutto il paese. Noi siamo la storia che va avanti, noi siamo quel futuro che non si può fermare. Questo oggi è il Catania Pride: non ci fermeranno perché è questo che siamo qui, noi, oggi. Protagonisti e protagoniste di quel percorso verso il domani. Grazie a tutte e a tutti, grazie Catania!”

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