Cosa c’è da scalpitare tanto per difendere la “famiglia naturale”?

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famiglia_naturaleDue rapide riflessioni sulla vicenda della Basilicata, il cui consiglio regionale ha votato una mozione anti-gender. Tralascio il fatto che ci sia, anche in questo caso, lo zampino del solito Pd. A quanto pare dentro quel partito esiste ancora una discreta minoranza di persone che crede alla favola del “gender” mentre in parlamento si discute di unioni civili e di diritti per le coppie di persone formate dallo stesso sesso. Se certi amministratori locali e qualche parlamentare vogliono stare dalla parte del “milione” di persone che hanno sfilato al Family Day, si accomodino pure. Anche schierarsi dalla parte del ridicolo è una scelta legittima in un paese assurdo come il nostro.

La cosa che dovrebbe farci riflettere, un po’ tutti e tutte, è tuttavia l’assurdità intrinseca della cosa. Si spaccia la famiglia tradizionale – con papà e mamma che, se si ha la fortuna di non essere lanciati in un cassonetto o affidati a un orfanotrofio, crescono felici e contenti la loro prole – per unica famiglia possibile, perché “naturale”. Eppure, per affermare la naturalità di un qualcosa che dovrebbe esistere di per sé, si ricorre a interpellanze cretine, si mettono presidio_adinolfi_senatoall’indice i libri, si piantona il parlamento per non far approvare il ddl Cirinnà – a proposito, del milione di piazza San Giovanni pare si siano presentati in pochi, a firmare contro la legge – e amenità similari. Per capire la follia della cosa, è come se un domani si scoprisse un nuovo pianeta nel nostro sistema solare e un gruppo di astronomi impazziti cominciasse a sentire la necessità di dire che la Terra gira attorno al Sole, chiedendo leggi specifiche per affermare questo. Paventando il rischio, di fronte la scoperta di altri corpi celesti, che il nostro pianeta perda la sua orbita e vaghi nelle profondità dello spazio. Una cazzata, vero? Cosmica, per di più. Mutatis mutandis, è quello che fanno sentinelle e truppe adinolfiane. E di fronte a questo inenarrabile profluvio di inesattezze e di stupidità, trovano pure un sindaco e un consigliere che, pagati coi soldi di tutti e tutte, votano mozioni basate sul nulla.

Verificato che non si capisce come mai la “famiglia naturale”, se esiste di per sé, ha bisogno di questi interventi utili come per salvaguardare il diritto del Sole di sorgere ad est, il fatto che bisogna insegnare nelle scuole che è famiglia solo quella eterosessuale, composta da padre e madre e figli, non solo sottolinea la debolezza di questo tipo di operazione culturale, ma si trasforma automaticamente in un insulto verso tutte quelle persone che vivono in famiglie di altro tipo. Vogliamo fare alcuni esempi?

sentinelle_pisaLa mia amica Rita vive a Barcellona in situazione di famiglia monoparentale, ha una bambina e la sta tirando su anche bene. Con le sue forze e con il suo amore. Se vivesse in Basilicata, a sua figlia verrebbe insegnato che sua madre non è la sua famiglia.
I miei amici Dario e Andrea sono sposati in Canada, hanno avuto tre figli, tutti con la surrogacy e stiano tranquilli i fan di Costanza Miriano: non hanno sganciato un centesimo per comprare embrioni e affittare uteri. Se i loro tre bimbi vivessero a Matera, gli insegnerebbero che non hanno genitori.
Ho due zii, marito e moglie, che non hanno avuto figli perché la vita ha deciso altrimenti. Se avessi frequentato le elementari a Policoro avrei potuto dire loro che non sono una famiglia, perché per esser tale ci vuole un bambino di mezzo.
Avevo un allievo, al liceo, qualche anno fa. Il padre lo aveva abbandonato, la madre lo aveva affidato ai nonni. Cresceva con loro e ai colloqui quelle due persone, decisamente anziane e con gli acciacchi dell’età, mostravano tutto l’amore e la responsabilità di cui erano capaci. Se avessi insegnato secondo le direttive della mozione lucana, avrei dovuto dire loro che non potevo riceverli, perché loro non erano famiglia.

Sono ragioni come queste che mi inducono a pensare una cosa molto semplice: quando un politico si avventura a votare provvedimenti di una certa rilevanza in ambiti quali educazione, famiglia, scuola e argomenti siffatti, dovrebbe avere come punto di riferimento non i deliri di cricche di invasati religiosi, ma la vita reale delle persone. In Basilicata hanno perso una buona occasione per dimostrare di non credere alle favole (il “gender”, ragazzi, sta solo nella mente perversa di chi ci crede). Votando in un certo modo, si rischia di rendere un incubo la vita di molti studenti e studentesse. E di questo, prima o poi, qualcuno dovrà risponderne.

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1 commento

  1. Il vero problema e’ che ormai nessuno riflette sulla sessualita’ affettiva e tecnica. si confonde sempre piu’ spesso l’affettivita’ sessuale con quella tecnica e si crede che un rapporto fisico sia come quello emozionale di cui l’aspetto corporale e’ una naturale conseguenza se ci sono i presupposti emozionali; e tutto questo e’ indipendente dal modello di coppia etero oppure omo o altro; ciascuno tira il tipo di coppia secondo o i propi bisogni o le propie convenineze ma quasi nessuno si ferma a chiedersi se quei due occhi davanti a te ti esprimono un sentimento di amicizia, affetto, solutidune o amore: e le nevrosi fino alla depressioni inpazzano bruciando le vite …dentro. ciao

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