COMING OUT SAGA: dirlo è davvero necessario?

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coming-out-adolescenteCon questo pezzo voglio inaugurare una sorta di rubrica, una rubrica interamente dedicata al coming out. La mia idea iniziale era quella di fare un articolo generale su questo particolare rito di passaggio poi però mi sono reso conto che è un argomento troppo esteso e con le sue mille sfaccettature non poteva essere esaurito in venti misere righe.

Col tempo tenterò di parlarvi di tutti questi aspetti, dalla decisione di fare il grande passo al desiderio di raccontare a tutti di essere gay. Vi parlerò della mia esperienza personale, sia degli episodi divertenti sia di quelli spiacevoli, vi dirò a chi l’ho detto, come l’ho detto loro e come ciascuno di loro l’ha presa. E se vi va potrete contattarmi e raccontarmi le vostre esperienze per condividere pensieri, opinioni e, perché no, anche delle dritte. 

Oggi vorrei inaugurare questa nuovissima rubrica riflettendo con voi sul problema, come avrete potuto intuire dal titolo, della necessità o meno di fare questo passo. Di solito siamo abituati a credere che il coming out sia inevitabile, una sorta di rituale da cui non si sfugge, addirittura una tappa obbligata nel percorso di accettazione.

fuck-societySe prendo in considerazione la mia esperienza personale devo ammettere che non appena ho interiorizzato il fatto che mi piacevano i ragazzi non ho sentito assolutamente il desiderio di dirlo a qualcuno. Avevo finalmente trovato la pace, avevo chiare le idee in testa (non illudetevi, è durato poco) e volevo solamente godermi la serenità di aver capito chi ero. Solo col tempo ho sentito il desiderio di sbandierare in giro la mia sessualità ed in quel momento l’ansia ha preso il posto della beata noncuranza del pensiero altrui

Il coming out è sì utile ma non crediate che sia la magica soluzione a ogni problema. Essere gay è un dato di fatto e “confessarlo” dovrebbe essere, credo, nient’altro se non un modo per confermare la sicurezza che voi avete acquisito. Il coming out insomma non porta all’accettazione, è l’accettazione che porta al coming out.

Io stavo bene quando nessuno sapeva di me e starò bene con me stesso sempre, indipendentemente dagli amici e dalla famiglia che potranno accettarmi come no. L’egoistico e incondizionato amore per se stessi è meglio della psicoanalisi e va oltre la sincerità verso gli altri. Se non ve la sentite, se credete che i vostri genitori non lo accetteranno mai, se temete di essere bullizzati non sentitevi costretti a fare coming out. Questo passo non deve provocarvi dei dolori ma dovrebbe al contrario rendervi felici. Il vero coming out non è dire “Sono gay” ma dire “No aspetta, cosa dovevo dire?”.

coming-out-genitoriQuando io mi sono chiesto se dirlo o meno ai miei genitori per esempio ho messo sui piatti della bilancia tutte le possibili variabili: i miei avrebbero potuto sì prenderla bene ma anche infuriarsi. Se si fossero infuriati forse non sarei stato cacciato di casa ma il clima in famiglia non sarebbe stato mai più lo stesso; bronci, musi lunghi, sguardi eloquenti e silenzi innaturali mi avrebbero fatto più male del dire bugie e quindi ho deciso di tenere tutto per me.
Riguardo al coming out con gli amici … beh, questo è un altro discorso e avrò modo in futuro di parlarne. Per ora il mio consiglio è questo: fate coming out se potete permettervelo e soprattutto solo nel caso in cui voi ve lo sentiate!

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1 commento

  1. Questo articolo è veramente ben fatto…
    é la prima volta che trovo qualcuno che abbia la mia stessa idea.
    Difatti ho fatto coming out , solo con le persone che riescono a comprendere a pieno, e senza discriminazioni, cosa voglia dire essere omosessuale oggi.
    Non penso che una persona debba giustificare cio che è ne tantomeno subire gli atteggiamenti “negativi” nei nostri confronti solo perchè chi ascolta non comprende a pieno la libertà di essere.
    Io sono frocio e sinceramente non vedo perchè debba dirlo con semplicità.
    La domande sorgono spontanee:
    Ma se una persona è etero perchè non deve fare il coming – out?
    Con queste ultime righe concludo:
    bisogna perforza ostentare a un certo punto della propia vita il coming-out ,anche se si è accettati a pieno da noi stessi?

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