Il rapporto a tre? Solo una incommensurabile fatica

Il rapporto a tre? Solo una incommensurabile fatica - relazione poliamorosa canada base - Gay.it Blog

roccellaLa storia della relazione a tre dei gay canadesi mi ha fatto sobbalzare dalla sedia. E non perché io sia di colpo diventato moralista talebano risvegliandomi questa mattina con una acconciatura dei capelli alla Eugenia Roccella.

Commesse-e1368568252198Per carità, ognuno faccia come vuole. I  rapporti a tre sono sempre esistiti. Nulla da obbiettare. Siamo uomini emancipati, aperti di mente: negli anni 90, poi, abbiamo tutti visto Commesse.

I miei dubbi sono piuttosto di natura prettamente pratica. Il fidanzamento in genere è come la scuola dell’obbligo, ci accorgiamo quant’era bello soltanto quando finisce. Dunque ammiro sinceramente coloro che non se ne fanno bastare uno per volta.

E’ già difficile tenersi un fidanzato, pensate cosa vorrebbe dire gestirne due. Due maschi trentenni emotivamente instabili. Un incubo. Una confusione terribile. Una fatica impensabile. Bisogna essere davvero volenterosi e pieni di energia per iniziare una relazione a tre.
img1Per esempio, io che sono siciliano, geloso e possessivo impazzirei: due cellulari da controllare di nascosto, due profili FB da seguire con discrezione, due password di caselle email da decifrare, due macchine differenti da pedinare, due passati con annesse storie d’amore finite da ricostruire minuziosamente. Insomma manco se fossi Jessica Fletcher riuscirei a stare al passo. Cioè siamo seri: soltanto Federica Sciarelli che ha a disposizione la redazione di Chi l’ha visto 24 ore su 24, sette giorni su sette, potrebbe farlo.

Pensate poi in discoteca: già è difficile tenerne a bada uno, con tutte queste Blake Lively di provincia che spuntano in ogni dove ad insidiare la nostra monogamia faticosamente conquistata, non voglio neanche immaginare cosa accadrebbe con due. Finirei a portarmi dietro l’intera squadra mobile di Distretto di Polizia. Ogni venerdi serà in pratica diverrebbe una retata antimafia.

gemma-galgani-trono-overE poi con le amiche? Quando ci si ritrova a parlare dei propri compagni come fare? Mica si può discriminare: ad entrambi i fidanzati va destinato lo stesso tempo. Sai che fatica per le amiche stare dietro a due fidanzati differenti, che se poi scappa pure l’amante, occorre chiamare uno scriba per fare i verbali di fine seduta. Già le vedo le mie amiche che a stento riescono a seguire con attenzione il trono over di Uomini e Donne, stare dietro agli spasimi del mio poliamore.

Inoltre non va sottovaluto il dato che due fidanzati significano due suocere diverse con cui fare i conti. E lì qualsiasi cosa fai, caschi male. Nel caso le suocere siano due megere, è subito Guantanamo. Se poi invece sono due adorabili signore emiliano romagnole con la passione per la cucina in poco tempo ti ritrovi pronto per interpretare la parte della cattedrale di Notre Dame nel remake del Gobbo di Notre Dame.
commessePer non parlare dei regali: i regali sono la maledizione dei fidanzati gay. Io per esempio sono uno che non ama personalizzare i regali. Di base, mi scoccia pensare a cosa voglia un essere vivente che non sia me stesso. La trovo un’attività completamente inutile. Per questo adoro le liste nozze, dove la gente può rendere pubbliche le proprie miserie umane.

Il dramma supremo però è quando il fidanzato non ti dice che regalo vuole e si aspetta che sia tu a decifrare i suoi desideri più reconditi, frutto di numerosi traumi infantili mai superati. Come se di colpo avessi acquistato una laurea in psicanalisi all’università di Tirana.
Già mi vedo che sto lì a pensare a due regali di Natale, due regali di San Valentino, due regali di compleanno: in pratica, invece che una relazione amorosa, un abbonamento a Postalmarket.

Anahi-Ricca1Che poi si accontentassero di un profumo Giorgio Armani comprato in Rinascente con il 70%; no, il fidanzato vuole  sapere che è speciale per te, vuole che tu gli compra la stampa giapponese degli anni 70 che ha visto su un catalogo esposto in un negozietto di design a Stoccolma nel 1997.  A quel punto, ti viene spontaneo pensare che tutto sarebbe stato più facile se il fidanzato in questione, da bambino invece di essere cresciuto da un’amorevole madre-chioccia italiana estremamente permissiva, fosse stato affidato ad Anahi, la spietata stylist di Uomini e Donne.

Ebbene in un rapporto a tre, avresti due ego differenti con cui confrontarti. Ovvero due persone diverse che si aspettano che tu le faccia sentire egualmente speciali: in pratica, sei di colpo diventato un maggiordomo.

526x297-MtRPerché alla fine, anche ripensando ai nostri riferimenti culturali più alti, Sandra e Raimondo erano la coppia, e il terzo incomodo era la Tata. Per carità, anche lei viveva a Casa Vianello e partecipava allegramente alla vita familiare; magari sarà pure scappato una notte di follia per Capodanno dopo aver bevuto una bottiglia di Brut (a chi non è capitato?) ma almeno la Tata sapeva quale era il suo posto. E aveva i contributi pagati. Ecco, l’unico rapporto a tre a cui mi sento pronto è quello con un efficiente collaboratrice/collaboratore domestico.

Per il resto, fate come volete. L’importante è che siate felici. Sempre.

Condividi con i tuoi amici

Leggi Anche

Commenta l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *