Weekend: analisi di alcune tipiche difficoltà nei rapporti omosessuali

Weekend: analisi di alcune tipiche difficoltà nei rapporti omosessuali - Weekend 007 - Gay.it Blog

Molti dicono che Weekend è un film d’amore, altri (leggi CEI) dicono che è un film che tratta di sesso e droga. Io non sono d’accordo né con i primi né tanto meno con i secondi.

Si sa, la CEI ha interessi omofobi, perché dietro alla storia di due ragazzi che si incontrano un venerdì sera e passano un weekend insieme a raccontarsi vicendevolmente se stessi e le loro storie di certo vi è poco di sessuale, se non una o due scene in cui i due protagonisti forse più che sesso fanno l’amore. É, forse, proprio l’amore omosessuale è ciò che scandalizza. Ma si tratta davvero di amore?

Glenn e Russell si incontrano in un locale gay, tra i due nasce subito una forte attrazione. Ma quello che sembrava solo un incontro occasionale per sesso, si trasforma in qualcosa di più.   weekendmashup3

Glenn è un omosessuale dichiarato e fiero di esserlo. Lui è uno di quegli omosessuali delusi dall’amore, tradito a ripetizione dal suo ex ragazzo, ormai disilluso riguardo all’amore. Anche se lui dice, forse negandolo, di non essere deluso, ma semplicemente di non crederci e di non cercarlo. Per lui il sesso è diventato qualcosa di quotidiano e fatto con estrema naturalezza, quasi dal non lasciargli più molte emozioni, e ne parla senza vergogna con tutti, amici e non, anche con eterosessuali conosciuti da poco. Da un punto di vista psicologico Glenn fa bene: mostrarsi per come si è, non vergognarsi di se stessi, è quanto di più maturo possa fare un qualsiasi essere umano. Egli vive con molta naturalezza ed orgoglio la sua omosessualità e combatte attivamente per sfatare i miti attorno al sesso omosessuale. E li combatte tanto da avere come progetto proprio quello di raccontare tutte le emozioni e le sensazioni provate dai suoi amanti dopo una notte di sesso: registra i loro racconti della notte appena trascorsa su un registratore per poi formarne delle storie che vorrebbe raccontare ad un ampio pubblico.

Perché Glenn ha capito che l’accettazione dell’omosessualità, come di qualsiasi cosa che non si conosce, passa attraverso la sua conoscenza. Gli omosessuali per primi sono chiamati a far si che questo avvenga non nascondendosi, questo è quello che pensa e cerca di fare Glen.

Ma sulla sua strada non incontra solamente persone chen come lui, si sono accettate e sono altrettanto aperte al mondo, a raccontarsi senza vergogna e a non avere risentimento e non sentirsi scherniti se chiamati “froci”, a sentirsi liberi di camminare mano nella mano, baciarsi in pubblico, parlare con i propri amici. No Russell non è così. Lui non ha dei genitori con i quali fare coming-out perchè è stato affidato a più famiglie e l’unico che è a conoscenza della sua omosessualità è il suo miglior amico, che conosce da quando avevano 12 anni. Bloccato nell’espressione delle emozioni, soprattutto quelle rivolte a Glenn, è timido, impacciato, vergognoso rispetto al proprio orientamento sessuale.

Non-voglio-più-essere-gayIn piscina, dove Russell lavora come bagnino, nessuno conosce il suo vero orientamento sessuale, così come in nessun altro posto. Neanche con il suo migliore amico in realtà ha mai parlato delle sue frequentazioni e avventure sessuali.

Una scena molto significativa racconta di due colleghi di Russell che molto liberamente parlano di una avventura sessuale avuta da uno dei due con una donna e non si preoccupano minimamente che Russell è li di fianco e può ascoltare tutto. Gli eterosessuali”, dirà Glen “parlano sempre di se stessi, ce li ritroviamo sbattuti sui telegiornali, film, riviste, ovunque”.

Ed è vero; questa società è eteronormata. Basata sulle regole di una sessualità considerata “normale” e rappresentata ovunque. Abbiamo esempi di eterosessualità ovunque, ma pochissimi di omosessualità. La mancanza di tali esempi, il non essere rappresentati è un danno che questa società fa a tutti gli omosessuali e a se stessa. Questa non rappresentazione della sessualità e dell’affettività è una delle cause della vergogna che gli omosessuali provano nel fare coming-out serenamente, nel dirsi omosessuali e vivere la propria omosessualità in modo sereno ed aperto, a mostrarsi per strada, a parlare di sé e delle proprie esperienze sia amorose che sessuali anche ai propri cari ed amici, spesso portandoli ad una forte solitudine soprattutto in adolescenza e spesso portandoli a ricercare solamente avventure sessuali per poi vivere, invece, alla luce del giorno false relazioni eterosessuali. Se l’eterosessualità è rappresentabile e riconosciuta, l’omosessualità purtroppo non lo è ancora totalmente, anche se la società sta migliorando e sta diventando sempre più inclusiva. Tuttavia, ultimi dati sul comportamento degli omosessuali in coppia ci dicono questo: tra i 18 e i 24 anni, il 72% degli italiani evita di tenersi per mano, il 49% di frequentare luoghi pubblici, il 43% di parlare del proprio orientamento sessuale in alcuni luoghi. Percentuali che variano di poco con l’aumentare dell’età.    

Gay male couple holding hands

E così Glenn e Russell si ritrovano a parlare di se stessi a capirsi, ma due persone così estremamente diverse tra di loro potrebbero durare più di un weekend?

Quanto a lungo andare sarebbero pesate a Glenn le difficoltà di Russell di uscire allo scoperto? Se la relazione tra di loro fosse durata a lungo Glen sarebbe stato capace di rispettare il volere di Russell di non parlare di loro, di non potersi baciare in pubblico, camminare mano nella mano ecc? Russell avrebbe da parte sua capito quanto, invece, queste cose fossero importanti per Glenn? Per la sua identità, che una volta venuta fuori sarebbe una estrema fatica rimettere dentro l’armadio. Sarebbe come rinnegare nuovamente se stesso. Quanto, davvero, una storia tra due omosessuali uno dichiarato e uno non dichiarato (o comunque non totalmente) è possibile nella realtà?

Purtroppo questa è un’altra delle numerose sfide a cui gli omosessuali vanno incontro quando cercano una relazione stabile: avere lo stesso o simile grado di coming-out. In molte storie, purtroppo, ciò non avviene, c’è molto spesso chi è più apertamente dichiarato e chi meno, e la persona (più) dichiarata deve riuscire a fare a meno di tante attenzioni che il proprio fidanzato non riesce a dargli, soprattutto se in pubblico. Ma non è facile, e spesso succede che quello che dei due è maggiormente dichiarato si senta meno amato ed apprezzato dal partner.

Perciò mi chiedo: quello che hanno vissuto Glenn e Russell non sarà una semplice empatia, e comprensione, di uno splendido weekend?

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