Il 2014 in trashcronaca: il meglio del peggio della TV made in Italy

angelina alessandra angeli

Ed eccoci qua amici. Non sembra vero: un altro anno di trash tv è passata sotto i nostri occhi e ha lasciato dei segni che nemmeno le nostre creme Dior possono cancellare. E sarebbe troppo facile sparare nel mucchio delle varie BarbaraDurso, LorenaBianchetti (esiste ancora?), Verissimi, SandriMayer, FrancescoSole. No, noi siamo qua solo per certificare e adulare il trash fatto bene, quello che racconterai agli amici negli anni a venire sempre aggiungendo un “L’ho visto pure io, pensa che roba!”.

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E comincerei con una prece per il dipartito eccellente dell’anno: THE APPRENTICE. Al contrario del “project runway” in versione nostrana, che è durato quanto un gatto in tangenziale, la salsa briatoresca ha avuto ben due stagioni di successi. Ci mancherà l’anglo cuneese di Flavione nostro: tra lochescion, glemur, bordrum, tim-lider, purtroppo irriproducibili per iscritto. In questa lingua, tra un “Sei fuori!” e l’altro a danno dei malcapitati e imbarazzanti concorrenti, sono state scandite sentenze da scolpire sul marmo: “Il business non dorme mai”; “Il libro delle scuse ha poche pagine”; “Il secondo di voi sarà solo il primo degli sconfitti”. Ci mancheranno i concorrenti che per abbigliarsi ad una festa al Principe di Savoia comprano i guanti dai cinesi. Sì, ci mancherà The Apprentice, specialmente quando gireremo sulla sciatta tv generalista e troveremo Veronica Maya che “esce di seno” manco fossimo nel 1984 e lei fosse una Patsy Kensit de noatri, facendo parlare i giornali per giorni e giorni.

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Quello che non dovrebbe tornare più ma invece tornerà è THE VOICE. Piccolo remember: prima annata trionfo di ElhaidaDaniwho?. Secondo anno ancora prima di cominciare spunta una tale Suor Cristina di cui io scrivo: “Che diciamolo a me questa donna mi rattrista che nemmeno quando trovi i cani abbandonati di fianco ai cassonetti. E non capisco perché la par condicio in Rai funzioni con tutti tranne che con lei: io voglio Marylin Manson ora e subito. A voi che tutta la settimana l’avete commentata / condivisa non rimane che una cosa: 10 ave maria e 5 padre nostro e vi perdonerò.” Alla finale presenta il suo inedito “sarà Symbolum 2015″, un remake di “sono una donna non sono una santa”? Invece è solo scritto da Neffa e si chiama “Lungo la riva”. Un pezzo che secondo me lui non teneva nel cassetto, ma nella scarpiera o nel mobiletto dove si tengono i detersivi per il wc… “Lungo la riva io ti vedrò” recita. Ed è inquietante perché l’estate scorsa ho rischiato di non andare mai al mare per paura di incontrare Gesù Cristo tra i pedalò di Riccione. La canzone non viene mai più riproposta manco fosse un programma della Guzzanti e lei si prodiga in studio per mesi per partorire un album di cover con singolo di lancio “Like a virgin”. Copie vendute: meno dei phon di Britney Spears della Lidl. E questo dice tutto. Visto che non c’è due senza tre, quale talento sfornerà questa terza edizione?

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La grande conferma è stata invece X FACTOR. Che ha avuto un anno di record. Questa edizione ci è piaciuta soprattutto per i giudici. Che dire di loro? Arisa si è fatta crescere i capelli e ha perso 6 taglie di reggiseno e Simona Ventura è sempre figa nonostante i tatuaggi sul collo. Ah, ma non sono loro? Ma certo che no: come confondere quel tronchetto di manzo di Fedez, che ha deciso di inaugurare la sua presenza a X Factor limonando con Morgan e successivamente commuovendosi in tutti i luoghi e tutti i laghi? Che bello, beata innocenza, beata verginità: alla sesta edizione, come Morgan, li vorrà bruciare tutti col napalm. Oltre a Fedez l’altra grande novità è stata miss inutilità Cabello. Colei che ogni cinque minuti ha detto “sei stata bravissima”, “mi sei arrivata”, manco avesse sbagliato la dose serale dello psicofarmaco. Silvione dei tempi d’oro le direbbe: “Un po’ di contegno, cribbio!”
Comunque loro due, insieme all’immarcescibile Morgan e a “sua eleganza” Mika, hanno provato per mesi a cercare la nuova popstar internazionale, capace di eguagliare il successo di Michele-Bravi-chi o di cuocere i wurstel nelle pubblicità meglio di Ics. Ha vinto il buon Lorenzo Fragola. Una spanna sopra tutti gli altri. Ora lo attende Sanremo. Vedremo che ne sarà di lui.

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La grande conferma: PECHINO EXPRESS. Chiudo con il programma dell’anno. Che per la prima volta abbiamo seguito con la trashcronaca. Perché ci piace Pechino, a parte per la conduzione magistrale di Costantino della Gherardesca? Ma perché è un programma dannatamente culturale che fa conoscere usi e costumi dei paesi che racconta: la prima antica tradizione con cui siamo venuti in contatto in questa edizione è stato il rutto in faccia di benvenuto. Praticamente Eva Grimaldi, la mitica cougar che gira con una cipria Chanel che costa quanto un monolocale da quelle parti lì, dopo aver insistito troppo con una “local” chiedendo ospitalità si è beccata una bella sequela di rutti come risposta, che lei ha comunque signorilmente sminuito: “sarà stato perché avevo troppe tette”. Questa tradizione birmana apre, secondo me, un mucchio di scenari: suonano alla porta i testimoni di Geova? Non rispondere loro: con un bel rutto metti subito in chiaro le cose. Il tuo fidanzato ti guarda la mattina appena sveglio e ti chiede: “come va amore?”. Chiarisci subito la tua voglia di avere la colazione a letto con un bel rutto. L’unica alternativa concessa è il “Caro, ma chi ti conosce?” della Marchesa di Aragona. E se la marchesa è stata la protagonista dell’edizione 2013 , questa volta il personaggio oserei dire dell’anno è stata lei: la mitica Angelina.
Colei la cui agilità ricorda le nostre migliori domeniche mattine in post sbronza, colei che vuole diventare campionessa di carpiato in pick up, colei che sembra Costantino con la parrucca rossa, colei che ha denominato la marchesa “she’s a famous farabutta” e chiama le immigrate “le clandestine”, colei che per avere ospitalità durante la notte ha due tecniche con i proprietari di casa: o minaccia di piangere mentre grida “italian tv is very poor” o di mangiarli. A te Angelina va il nostro Best New Act del 2014 in attesa di vederti co-conduttrice nella prossima edizione!

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