Masterchef 2015, chi sarà la nuova Rachida? La prima trashcronaca

Masterchef 2015, chi sarà la nuova Rachida? La prima trashcronaca - masterchef 2015 gennaio 1 BS - Gay.it Blog

Buongiorno cari amici della trashcronaca che non avete una ceppa da fare il giovedì sera: finito lo scempio di X-Factor che quest’anno non ci risparmierà nemmeno di vedere il suo vincitore a Sanremo, siamo pronti per incoronare il nuovo grande chef emergente, l’erede di Federico che lo scorso anno ha stupito tutti con la sua voglia di osare, sperimentare e la cui popolarità è durata quanto un gatto in tangenziale. Pare che il suo libro venga usato per pulire i vetri delle varie Feltrinelli in giro per l’Italia. Mentre gli altri concorrenti si trovano a pubblicizzare il brodo già pronto.

E che la sfida abbia inizio: io ho già i miei preferiti anche se mi sembra presto per svelarli posso però dirvi che quello che si fa il segno della croce prima di toccare l’abbacchio per me è già un no e la signora dei funghi… beh… francamente non so se ce la farò (anche perché mi ricorda tanto la signora col ceppo di Twin Peaks).

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Il primo invention test vede i giudici in versione Re magi. Ognuno ha un ingrediente segreto che i concorrenti devono usare. E no, quello di Cracco non è la patatina San Carlo. In verità sono una mostarda strana, la radice di wasabi e il peperoncino habanero. Praticamente come se dice a Roma “Questo o damo ar gatto! Questo ar sorcio, co questo ce ammazzamo e cimici”. Io dalla mia alta esperienza culinaria avrei fatto la polenta di wasabi, invece i tre migliori piatti sono quelli dei tre androidi, il migliore in assoluto quello di Viola, la ragazza rantolante che ogni volta che sento mi parte una crisi di panico.

Nel frattempo abbiamo trovato la nuova Rachida: è la biondissima Silvana 32 anni portati egregiamente (se ne avesse 45) che ha una crisi isterica per aver tagliato male la carne. Le premesse per una grande stagione si vedono già tutte.

Ora parte la gara vera e propria. Viola deve scegliere il tema e tra i tanti punta sull’aspro. Che poi visto che oggi mi ergo a cuoco tout court io avrei fatto le crepes con sugo di arance e limone… Rachida avrebbe fatto una spremuta.

Cracco (che se fosse giudicato per le sue camicie sarebbe già stato eliminato in partenza) si incazza con Silvana perché il riso non va girato col cucchiaio come le casalinghe. Finalmente qualcuno che dice quello che io ho sempre sostenuto: che il riso attaccato alla padella è un piatto di haute cuisine. Tutti arrivano agitatissimi a far assaggiare il piatto ai giudici. Piatti a cui danno nomi improbabili. E io penso con questo criterio che nome daranno mai ai figli: rivoglio le Sue ellen e le alexis degli anni 80. Vince il conte. E viene eliminato Alessandro che tra i tanti scempi non ha salato l’acqua e si giustifica dicendo che il piatto era “perfettibile” sempre per restare nel dialetto romano ci sta un bel “Eh, graziearcazzo”.

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Comunque parte la seconda prova: quella a squadre. La rossa e la blu dovranno costruire due menù per dare da mangiare i piatti della tradizione a 100 contadini parmensi affamati.

Il conte costruisce la sua squadra blu e nella rossa rimangono praticamente Nicola, Serena, Filippo e la pazza dei funghi. Ciò significa che per la loro vittoria ci vuole un miracolo. La tensione è papabile: il Conte (che ha la stessa presenza da leader di un Teletubbies) frigge il gnocco fritto con l’approccio di un bypass cardiopolmonare, il catechista (che è uguale al signor Smithers dei Simpson ma con l’approccio di Ned Fanders) è talmente agitato che sta per bestemmiare.

Che poi lo gnocco fritto non si frigge nello strutto? Emiliani ditemi se non è così a riprova anche del detto che a 20 anni chiunque cerca un gnocco, a 30 anni uno che sappia cuocere bene il gnocco fritto.

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I contadini (che secondo me sono impiegati del catasto con i cappelli di paglia) apprezzano sì e no. E a sorpresa per 4 voti vince la tanto vituperata squadra rossa. Che passa il turno. Gli altri vanno al pressure test. E scopriamo che alcuni sono vegetariani. Ma che epic fail! Ma come fai ad assaggiare il filetto? O un bel branzino?

Fatto sta che devono creare piatti con ingredienti a caso in pochi minuti. E senza lamentarsi visto che la Parodi li fa in 7 minuti con il salvacena. La parte dello stronzo quest’anno tocca a Barbieri che la interpreta benissimo anche se Bastianich ad un certo punto dà il proposito definitivo del 2015 rivolgendosi al Conte: “Fatti i cazzi tuoi” il catechista è un dramma: “Vorrei sprofondare e mettermi in un angolo a piangere” a 41 anni. Roba che io a 16 avevo più tenuta emotiva. Si taglia anche (ho fatto rewind alla scena almeno tre volte) e Simone, il bono che sembra doppiato dal pupazzo UAN, sentenzia “la carne dei coglioni è sempre quella più tenera”. Dopo questa per me lui ha già vinto. Tutto. Nonostante abbia trasformato la sua prova in un remake sanguinolento di Django, si salva per il rotto della cuffia. E io avrei amato se fosse uscito per colpa di un “porco”, il classico incipit delle bestemmie.

Esce, quindi, il b(u)on Carmine. E prossima settimana si riparte!

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