#Sanremo2016: la trashcronaca della finale

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E così anche quest’anno è andata: la 66esima edizione del Festival della Canzone italiana è archiviata, il secondo della lunga era Conti che dominerà la terra a lungo stile visitors e il più visto degli ultimi 11 anni.

Per noi è giunto il momento come ogni anno di tracciare il meglio e il peggio della kermesse con gli occhi disincantati della trashcronaca targata Gay.It

IL MEGLIO DI SANREMO 2016

sanremo_arcobaleno#SanremoARCOBALENO: che ve lo dico a fa’. I veri trionfi sono stati quei nastrini che, nella prima serata, sono stati messi timidamente da Noemi in apertura e da quel momento sono diventati un’onda anomala tra cantanti in gara e ospiti. 16 cantanti su 20 li hanno indossati, quasi tutti gli ospiti (Renato Zero a parte, di cui parleremo dopo) compreso il tripudio di ieri sera di Cristina D’Avena che con il drappo sul microfono sembrava tipo una Sailor Moon tra urletti vari del pubblico. Pure Roberto Bolle ha danzato con un braccialetto rainbow (sebbene io fossi concentrato, duante la sua performance, a capire come io, dopo 3 long Island, possa fare di meglio). Insomma, quest’anno il palco dell’Ariston ha dimostrato di essere più in sintonia col Paese di tutto il nostro Parlamento. Chapeau! PS: I siparietti dei coniugi Salamoia dal pubblico sono stati il più grande spot contro la coppia etero che sia mai esistito.

CARLO CONTI: Sebbene con il sedicente smoking della finale sembrasse un allibratore di incontri clandestini a Las Vegas negli anni ’50, e la sua pelle sia il promo ideale del film “50 sfumature di nero”, il trionfatore è lui. Ha dato vita alla nuova generazione festivaliera. Ha rimpiazzato i vari Cutugno, Mietta, Mazia Bazar, Zanicchi con i morti di fama dei talent che appaiono a Sanremo poi spariscono (Noemi, Scanu e co.) e finalmente ha fatto dimenticare il radical chic targato Fazio. Bravo Carlè, ma magari l’anno prossimo impegniamoci di più sulle vallette, eh.

VIRGINIA_BELENVIRGINIA RAFFAELE: Immensa anche nella puntata finale, senza trucco. Il vero motivo per cui vale pagare i soldi del canone quest’anno. E poi l’essersi messa il vestito di Emma dell’anno prima nell’imitare Belen è stato il colpo di genio assoluto. 10, 100, 1000 Virginie.

FRANCESCA MICHIELIN: In questi giorni sui social mi sono speso per lei che nemmeno una bimbominchia con l’apparizione di Justin Bieber. Ma Franceschina ha una purezza che profuma di buono. E ha solo 20 anni. Durante le votazioni finali tutto il pubblico gay italiano era per lei, manco ci fosse Beyoncè su quel palco. E’ indubbio, se oggi dobbiamo pensare a come vorremmo il futuro della musica italiana penseremmo a lei.michielin_sanremo_2016

IRENE FORNACIARI: Vorrei spendere due parole su di lei. É arrivata ultima nelle votazioni, è stata ripescata (con un entusiasmo che manco i ripescati agli esami a numero chiuso nelle università), ha ricantato per ultima ed è arrivata ultima di nuovo. Con una canzone sui migranti, in un Paese che i migranti non li ammette. Ciao Irene, auguro che prima o poi ti arrivi una gioia!

patty_pravo_sanremo_2016PATTY PRAVO: 50 anni di carriera e non sentirli. Noi ieri sera a sbirciarle le tette sotto il vestito nonostante potrebbe essere la nostra bisnonna. Nella serata cover ha ricantato sè stessa. E sarebbe stato top se anche il videomessaggio di “incitamento” pre-finale l’avesse fatto lei da sola, tipo ideogramma atemporale. Canta in balenese? Stona qualche volta? Come dice qualcuno: le emozioni a volte sono stonate, cari miei. Ma ogni tanto c’è uno sprazzo di voce di quando Patty era veramente immensa e io mi commuovo.

SIMONA VENTURA: voi direte che c’entra? É stata tanto bistrattata ad X Factor, ma nel Sanremo dei record ha mandato uno dei suoi giovani in finale (Mahmood) e una delle sue vincitrici al secondo posto (Franceschina) e dei talenti dei vari Morgan? Nessuna traccia. Altrochè l’Isola: a lei deve andare la direzione artistica (ovviamente insieme a Alba & Valeria che tra il pubblico ci ha fatto riscoprire le “notti magiche”, ça va sans dire)

Menzioni d’onore a ANNALISA , tanto cara, ma che ha cantato un pezzo senza ritornello che sembra la versione all’amatriciana di quelle robe astratte che canta ogni tanto Beyoncé per fare la figa. (ricordiamoci che l’anno scorso cantava Kekko) e ROCCO HUNT solo per il testoNei programmi al pomeriggio imbambolate questa Italia“: ed è subito stacco su Parodi e Liorni in platea.

IL PEGGIO DI SANREMO 2016

GABRIEL_GARKO_SANREMO_2016GABRIEL GARKO: il suo outfit di ieri sera riassumeva al meglio il livello della sua performance nelle 5 notti sanremesi: quello di un ascensorista di un hotel a 5 stelle. Anzi 4 superior.

GLI STYLIST: A parte la poracciata dello stylist della Iurato che si è dissociato dall’abito che lui stesso gli ha dato (non ci sono più i gentleman di una volta), devo dire che Mengoni, tra le tante colpe che ha, ha anche quella di avere insegnato a vestire tutti i giovani virgulti della musica italiana come alla prima comunione. Ragazzi, osate, divertitevi. Fate come il buon Mahmood. Di tempo per imbalsamarvi ne avrete a iosa. (ovviamente non mi riferisco a Clementino: lui è già vestito come buona parte delle alternative milanesi)

ALESSIO BERNABEI: Voleva diventare il Nek 2016. Senza calcolare che se avesse vinto avrebbe dovuto mandare Ariana Grande a ritirare il premio. Tesoro, se proprio vuoi #escilo che sei bono, ma basta con questa musica da pubblicità di telefonia.

MARIA DE FILIPPI Vs GLI STADIO: Ebbene sì. Il festivalone più seguito ci ha dato due lezioni di vita: che chi si ribella alla rottamazione in Italia continua a vincere. Che tra il mondo del divano, quello senza internet (che per noi non esiste e ce lo descrivono in cartolina) e il social-mondo a cui tutti siamo abituati ha vinto il primo. E, come qualcuno ha scritto: “Gli Stadio hanno ucciso Maria De Filippi e tutto quello che rappresenta. Perché è questo, alla fine: tra dieci anni Annalisa, Scanu, Fragola saranno pvc ingiallito. Gli Stadio saranno sempre gli Stadio.”

renato_zero_sanremo_2016RENATO ZERO: Speravo che durante il suo speech uscisse Olga Fernando a tradurre il suo discorso sugli alieni e le scie chimiche e credevo che durante il suo “lui chi è?“, cantando il triangolo uscisse Garko con la faccia stralunata da dietro le quinte. Qualcuno si aspettava un discorso rainbow in questo clima da vecchia Unione Sovietica, dove pur di non dire gay si raccontano storie criptate. E invece, come era prevedibile, nulla. E più penso che tu sia un mito, mio caro Renato, e più mi rode, perché potevi essere d’esempio per tanti ragazzi e ragazze, a vivere liberi. Fortunatamente ci stanno pensando le nuove generazioni a fare il lavoro che tu, immeritatamente, hai deciso di non portare avanti.

E voi? Quali sono i vostri top e flop di questo #SanremoArcobaleno?

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