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ROMA – «Meglio fascista che frocio». Si chiude con quest’insulto rivolto dalla leader di Alternativa sociale Alessandra Mussolini alla candidata del Prc, Vladimir Luxuria, la puntata di ‘Porta a porta’ di ieri sera alla quale hanno partecipato anche Antonio Di Pietro e il ministro Roberto Castelli.
Se Luxuria pensava di dover affrontare il celodurismo dell’esponente leghista è rimasta spiazzata quando invece, quasi in chiusura di trasmissione, si è sentita duramente attaccata e insultata dalla nipote del Duce: «Dopo il culattone di Tremaglia, il frocio della Mussolini. Grazie» ha ribattutto esterefatta la candidata di Rifondazione Comunista, mentre la Mussolini ha chiuso un crescendo di attacchi gridando a ripetizione «Vergogna, vergogna, vergogna» all’indirizzo della candidata transessuale del Prc.
Ad innescare, quasi involontariamente, lo scontro è stato Antonio Di Pietro che, per primo, ha detto ad Alessandra Mussolini: «sei fascista». Ed ha ottenuto come risposta un: «e io me ne vanto». È stato a questo punto che Luxuria è intervenuta: «chi si vanta di essere fascista mi preoccupa. Volete mandare al confino gli omosessuali?», ha detto la candidata del Prc. Subito pronta la replica della Mussolini: «io mi preoccupo – ha detto – per chi brucia le bandiere italiane e grida 10, 100, 1000 Nassiryia». Aggiungendo poi: «vergogna, vergogna, vergogna» e proseguendo con: «si veste da donna e crede di poter dire quello che vuole». Per concludere quindi con un: «meglio fascista che frocio».
Oggi Antonio Di Pietro commenta duramente le parole di Alessandra Mussolini…
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Oggi Antonio Di Pietro commenta duramente le parole di Alessandra Mussolini: «A parte il fatto che l’omosessualità non è un’ideologia ma uno stato della natura umana – afferma il leader dell’Italia dei Valori – voglio dare tutta la mia solidarietà a quelle persone che con quelle parole sono state chiamate in causa direttamente, parole che sono di una gravità inaudita. Non vorremmo che Mussolini da domani andasse a propagandare che per le persone omosessuali ci vuole il confino, come fece suo nonno al tempo del fascismo, che di certo non è un luogo di vacanza, come disse Berlusconi alla Plenaria del Parlamento europeo».
Persino la Margherita si leva in difesa di Luxuria: «Gli alleati di Berlusconi gettano la maschera – osserva l’esponente dei Dl Roberto Giachetti – e mostrano il loro vero volto di fascisti. Capofila degli impresentabili nostalgici non poteva che essere Alessandra Mussolini, nipote di soprannome e di fatto».
«Nella Casa delle libertà vivono sempre più fascisti». È quanto ha detto il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli: «Dalla nipote del duce non ci aspettavamo molto di più – è detto in una nota – anche se poi in varie occasioni aveva fatto intendere di non avere nessun tipo di problema con le persone omosessuali. Evidentemente per non deludere e aspettative del suo elettorato razzista, xenofobo e omofobo, ha ripreso il vecchio vocabolario di famiglia per farsi comprendere da chi conosce solo la strada della discriminazione, delle violenza e del machismo di gusto molto poco velatamente retrò».
«Alessandra Mussolini non è altro che la quintessenza del Cdl pensiero; nel senso che lei essendo una donna sincera dice esattamente quello che pensa» affermano Anna Paola Concia e Andrea Benedino, Portavoce nazionali di Gayleft Ds. «D’altra parte in questi cinque anni gli omosessuali italiani – proseguono – sono stati oggetto di insulti da parte di vari esponenti della cosiddetta Casa delle Libertà».
Imbarazzato il commento di Enrico Oliari, presidente di Gay-Lib, l’associazione di gay vicini alla Cdl: «Mi dispiace che Alessandra Mussolini abbia avuto un atteggiamento camaleontico; fino a ieri ha difeso gli omosessuali, ed oggi ha avuto questa orribile uscita. Però francamente una predica da Luxuria non la possiamo proprio ricevere».
«Bisogna fare una puntualizzazione – ha sottolineato Oliari – su quello che ha detto Luxuria. Si deve sapere che gli omosessuali hanno sofferto molto più sotto il regime sovietico che non sotto quello fascista. Durante il periodo staliniano ne sono spariti 50.000 nei gulag, mentre sotto il regime fascista non ne è scomparso nemmeno uno: oltretutto sotto il Ventennio non ci sono nemmeno state leggi contro gli omosessuali, come invece è accaduto in Unione sovietica o sotto il nazismo. Quindi Luxuria la deve smettere di dare del fascista come se fosse un insulto. Perché non ricordare che è stato Che Guevara a inventare a Cuba i campi di concentramento per i gay?».
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