Come annunciato, i rappresentanti di Gaylib, l’associazione che raggruppa i gay di centrodestra, si sono presentati al Teatro Nuovo di piazza San Babila, location scelta dal Cavaliere per aprire la sua campagna elettorale e per ribadire al popolo di centrodestra i temi che avrebbe sostenuto da lì al 13 aprile. Erano andati lì con le loro bandiere fiduciosi di un riconoscimento dell’associazione e del riconoscimento delle istanze che volevano presentare. Invece nulla. Il Cavaliere li ha accolti ribadendo il suo concetto di famiglia "quella formata da un uomo e da una donna". E pensare che Keller, il presidente Enrico Oliari e gli altri di Gaylib avevano appena rilasciato un’ intervista alla "Televisione della libertà" di Michela Brambilla, padrona di casa dell’evento, nella quale assicuravano che la loro proposta di legge avrebbe difeso anche la famiglia tradizionale.
Neanche questo è servito. L’imbarazzo di Berlusconi e del pubblico per quella presenza evidentemente ingombrante ha fatto percepire a quelli di Gaylib di essere "fuori luogo" anzi, nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Dalle pagine del sito ufficiale dell’associazione, Keller scrive: "Rimane la percezione di una giornata politica ordinaria, dove il leader Silvio Berlusconi ha ripetuto le cose di sempre, con un partito, nei fatti, disponibile solo a poche libertà."
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