Un recente studio dell’Eurispes, i cui risultati sono appena stati resi pubblici, rivela come la pensano gli italiani su temi importanti come il lavoro, il ritorno all’energia nucleare, la fiducia nella Chiesa e le unioni omosessuali. Dal rapporto Eurispes emerge che il 58,9% degli italiani si dice favorevole al riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali. Un dato importante che rileva come gli italiani siano molto più avanti di coloro che siedono in Parlamento. La maggioranza degli italiani afferma di considerare l’omosessualità una forma di amore come l’eterosessualità, e meno di un italiano su 10 (9,3%) la considera immorale.
La Chiesa guidata da Papa Benedetto XVI, invece, registra un forte calo da un anno all’altro, passando dal 49,7% del 2008 al 38,8% di quest’anno. Le "aree deboli" del consenso, per il Vaticano, sono soprattutto il Nord-Ovest (fiducia al 25,9%) e coloro che si dicono di sinistra (fiducia al 23,1%). Al contrario, il sostegno è più forte tra gli over 65enni (51,7%), nel Sud Italia (60,7%) e tra quanti si dicono politicamente di centro 56,3%).
Non è certo la prima volta che studi, sondaggi e rapporti dimostrano il gap che separa la classe politica dalla popolazione, le sue esigenze e le aspettative. In un momento come questo, poi, in cui il Paese è attraversato da una forte ondata di omofobia e all’indomani della bocciatura della legge che avrebbe dovuto proteggere le persone lgbt dalla violenza discriminatoria, questi dati assumono un valore decisamente maggiore.
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