L’Albania ha appena approvato una legge che tutela i diritti delle persone lgbt e che condanna la discriminazione omofobica. Per il momento, però, il piccolo stato balcanico non consentirà i matrimoni gay.La legge preotegge i cittadini contro le discriminazioni basate sul genere, sulla razza, sul colore della pelle, sull’etnia, sulla religione e sull’orientamento sessuale.
Tutti si aspettavano anche la legalizzazione dei matrimoni dopo le dichiarazioni del premier, Sali Berisha, che aveva reso noto il suo appoggio alle unioni tra persone dello stresso sesso.
Fino al 1995 l’omosessualità comportava, in Albania, una condanna a 10 anni di prigione, ma le cose sono rapidamente cambiate da quando la repubblica balcana aspira ad entrare nell’Unione Europea.
E nonostante la mancata legalizzazione delle nozze gay, la legge è stata accolta con molto favore dalle associazioni lgbt. L’Alleanza Contro la Discriminazione ha dichiarato allo Straits Times che si tratta di "una vittoria per la democrazia e per i diritti umani di tutti gli albanesi".
Lilit Poghosyan dell’ILGA-Europe, ha dichiarato: "Speriamo che la nuova legge albanese anti-discriminazione sia di buon esempio per quelle nazioni che, nella regione, aspirano ad entrare nell’Unione Europea e non hanno ancora adottato leggi simili". L’Albania è uno stato fortemente secolarizzato, ma è anche uno dei due paesi del continente europeo a prevalenza musulmana. La religione è stata vietata durante il regime comunista dal 1944 al 1990.
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