Finito sotto inchiesta per una vicenda di prostituzione, don Carlo Rebagliati ha ricevuto dal vescovo di Savona Vittorio Lupi una lettera in cui, su richiesta della Congregazione della Dottrina della Fede, gli si chiede di fare domanda di dispensa dallo stato clericale. Don Rebagliati, adesso, ha un mese di tempo per presentare la domanda, in mancanza della quale il provvedimento diverrà operativo d’ufficio. Poca scelta, dunque: o va via da solo o per ordine superiore.
Don Rebagliati è molto conosciuto in Diocesi dove è stato economo per ben 15 anni. All’inizio della vicenda giudiziria che lo vede coinvolto, era solo testimone d’accusa contro preti accusati di pedofilia. Sucessivamente, la sua posizione si è aggravata ed è passato da testimone a indagato per il reato di induzione alla prosituzione per aver avuto rapporti sessuali con un maggiorenne in cambio di favori.
In passato il prelato è stato anche ospite in trasmissioni televisive, dove ha raccontato il suo percorso e come possa essere gay e allo stesso tempo sacerdote. "Sono sieropositivo da 17 anni e ho scoperto di essere omosessuale quando ero un diciannovenne e stavo ancora in seminario", aveva raccontato davanti alle telecamere.
Non è la prima volta che la Diocesi di Savona prende questo genere di provvedimenti. La dimissione dallo stato clericale era già stata applicata Nello Giraudo e Giorgio Barbacini, entrambi coinvolti in casi di pedofilia.
Sul fronte delle tante inchieste europee su casi di preti pedofili, invece, una notizia arriva dal Belgio dove sono stati identificati circa un centinaio di preti omosessuali sospettati di essere stati autori di abusi sessuali.
L’elenco dei nomi è stato inviato alle autorità locali, nonostante si tratti di casi del passato.
Secondo la stampa belga, in questo modo le autorità locali potranno tenere sotto controllo i religiosi in questione e assicurarsi che i reati a loro contestati non si ripetano. La lista di nomi è stata possibile grazie alle informazioni raccolte durante alcune perquisizioni nell’ambito della cosiddetta "Operazione Kelk" contro la pedofilia nella Chiesa. Hanno contribuito a completare la lista, sottolinea la stampa, anche le stesse vittime degli abusi sessuali che hanno parlato di violenze subite anche una decina di anni fa. Tutte le procure fiamminghe hanno ricevuto la lista dei nomi dei preti pedofili e, secondo fonti giudiziarie, "nessuna regione è stata risparmiata. Alcune procure, poi, hanno già comunicato ai preti presenti nell’elenco che sono "sotto controllo" per via del loro passato.
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