Non c’è violazione di copyright secondo il tribunale di New York che si è trovato a giudicare un singolare capo d’accusa. Il proprietario dei diritti del La Dolce Vita, capolavoro di Federico Fellini aveva, infatti, portato in tribunale Michael Lucas, regista e pornostar che aveva chiamato il suo ultimo film con lo stesso nome. La International Media Film sosteneva che la pellicola fosse una versione omosessuale del celebre film italiano e che, di conseguenza, violasse evidentemente la legge sul diritto d’autore.
Il giudice federale Koetl, però, ha reputato insufficienti le prove portate a sostegno della tesi, prosciogliendo Michael Lucas dall’accusa. Koetl ha inoltre fatto sapere che il film di Fellini, data la sua importanza per la storia cinematografica, potrebbe addirittura essere considerato di dominio pubblico. La IMF, quindi, ha perso la causa mentre Michael Lucas, oltre ai 17 premi vinti con la sua "rivisitazione" in chiave gay de La Dolce Vita, è tornato a casa con la vittoria in pugno.
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