Chi svolge lavori fisici molto impegnativi produce molto più testosterone rispetto a chi, invece, partecipa ad attività sportive, competitive e di squadra. Insomma, i muratori, i taglialegna, i contadini e i metalmeccanici (per fare solo alcuni esempi) hanno un tasso di testosterone maggiore rispetto ai calciatori o ai rugbisti. A stabilirlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Santa Barbara, in California che, come riporta il Corriere della Sera, hanno tenuto sotto osservazione alcuni agricoltori e boscaioli nativi della Bolivia centrale. I risultati confermerebbero che un elevato livello di confrot tipico delle società più industrializzate, influisca sulla salute delle persone.
Secondo lo studio, “questa popolazione di agricoltori boliviani vive in un ambiente più simile a quello in cui gli esseri umani si sono evoluti e per il quale i nostri sistemi sono tarati. È proprio questo insieme di fattori, dal duro lavoro fisico allo scarso apporto alimentare, a permettere all’organismo di non sprecare i picchi di testosterone in altre attività. Ma di concentrarlo per quel tipo di azioni mirate alla sopravvivenza”.
Il confronto del livello di testosterone tra i boscaioli e i calciatori dopo un’ora delle rispettive attività è disarmante: 48,6 per cento contro 30,1 per cento. Qualcosa ci dice che i boscaioli prenderanno presto il posto dei rugbisti e dei calciatori nelle fantasie erotiche di molti…
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