I 1000 elettori ce l’hanno fatta! Giorgio Napolitano è la persona che per sette anni dovrà garantire e controllare il rispetto della Costituzione e svolgere un ruolo al di sopra delle parti rappresentando il Paese nella sua totalità e unità. 80 anni suonati festeggiati su una terrazza al Campidoglio; e bastava vedere gli invitati, trasversali, per capire come tutti i partiti lo apprezzino. C’era anche un messaggio di Ciampi, primo riconoscimento al suo successore, anche se inconsapevole, che apprezzava la sua passione civile. Effettivamente Napolitano ha un’ immagine che va oltre il partito di provenienza: è sobrio, dichiara poco, estremamente pignolo. Primo comunista a parlare all’Aspen institute, santuario iniviolabile per uomini di proveninza del pc di cui faceva parte dal 45. Presidente della Camera in un momento difficilissimo, quello in cui lo scandalo Tangentopoli era all’apice.
La comunità GLBT ha un buon ricordo della sua esperienza da Ministro dell’Interno. Nel 1997 infatti, Giorgio Napolitano pose all’attenzione del Governo il fenomeno delle violenze e degli omicidi delle persone omosessuali e transessuali. E nel 1998 individuò anche un referente , all’interno del Ministero dell’Interno, il dottor Pansa, senza tuttavia conseguenze sul piano operativo .
Sergio Lo giudice, Presidente nazionale Arcigay, ricorda così quel momento: “Ci piace ricordare quell’episodio come segno di un’attenzione amichevole fra Giorgio Napolitano e la comunità gay e lesbica del Paese. Siamo certi che il nuovo Presidente della Repubblica, a cui va il nostro più sincero augurio di buon lavoro, saprà essere garante di tutti gli italiani e le italiane, comprese le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.” E c’e’ da sperarlo. Quella appena aperta è una legislatura, l’abbiamo ricordato tante volte, che (forse) vedrà recapitare nelle mani del capo dello stato la Legge sui PACS, e in quel momento Napolitano dovrà davvero ricordarsi della popolazione GLBT come parte dell’Italia che è stato chiamato a rappresentare.
Ma Napolitano è persona laica. Durante la campagna elettorale
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Ma Napolitano è persona laica. Ne è prova la dichiarazione che, durante la campagna elettorale, insieme ai suoi colleghi Lanfranco Turci, Fabio Mussi, Cesare Salvi, fece a proposito delle titubanze dell’Unione, riguardo l’alleanza con la laicissima Rosa nel Pugno: “Noi pensiamo che i Ds dovrebbero essere interessati a costruire con questo movimento – non diciamo un asse preferenziale, già definito con la Margherita – ma almeno un comune terreno di ricerca sui valori del liberalsocialismo e della laicità che sono sicuramente parte del bagaglio ideale che entrambi ci portiamo appresso e dal quale pensiamo di poter ancora attingere per il futuro.” Questo ci fa temere poco la possibilità che, per convenienze politiche, quella legge possa essere rimandata indietro alle camere. Avrebbe potuto fare una cosa del genere solo Gianni Letta, forse. Fatto sta che oggi siamo più tranquilli.
Un rammarico però ce l’abbiamo, eccome se ce l’abbiamo. Dieci presidenti, mai una donna: l’Italia si conferma un paese estremamente conservatore in politica, e i gay e le lesbiche lo sanno bene, e’ storia vecchia. Per accaparrarsi i voti rosa, i leaders si riempono la bocca di promesse in tal senso per poi automaticamete tradirle quando si tratta di votare. Siamo sicuri che quando i tempi saranno maturi per una scelta in tal senso, aimè fra molti anni, lo saranno anche per un voto fucsia, al colle potrebbe andare Franco Grillini magari o forse Vladimir Luxuria, di fatto eleggibile dopo che avrà compiuto i 50 anni necessari per l’elezione del Presidente della Repubblica.
Ma sono solo supposizioni, fantasticherie politiche. Oggi rimaniamo alla realtà e auguriamo un “in bocca al lupo” al nuovo Capo dello Stato. Auguri Presidente, si armi di pazienza e faccia il suo mestiere. Laicamente.
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di Daniele Nardini
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