A tre soli giorni dalla scomparsa del grande Robert Altman se ne va un altro colosso del cinema, l’attore settantaseienne francese Philippe Noiret, anche lui consumato da un cancro. Noi lo ricorderemo soprattutto come il sobrio e torturato dottor Fadigati nel calligrafico ‘Gli occhiali d’oro’ (1987) tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani e diretto da Giuliano Montaldo. Nella Ferrara fascista del 1938, il riservato Athos Fadigati si innamora tragicamente del giovane pugile Eraldo (Nicola Farron) che prima accetta la sua amicizia convinto anche da regali costosi, ma dopo una vacanza in un lussuoso hotel al mare, litiga con lui e lo abbandona. Il regista Montaldo ricorda che Noiret “lo interpretò con delicatezza e misura commoventi, col tocco lieve del grande artista, come il pianista che sfiora la tastiera”. Il personaggio del dottor Fadigati doveva essere interpretato da Romolo Valli che amava molto la parte ma gli fu ‘soffiata’ dall’attore normanno.
Ma il simpatico Noiret, che amava definirsi un ‘gaio desolato’ e veniva spesso etichettato dalla stampa francese come un ‘edonista elegante’, tra i 130 film da lui interpretati, ha vestito i panni dell’omosessuale più di una volta: ricordiamo l’anziano intellettuale che si innamora di un prostituto nel cupo ‘Niente baci sulla volta’ di Téchiné (1991) e l’eccentrico zio Gabriel con l’hobby del travestitismo nel capolavoro di Malle ‘Zazie nel metrò’ (1960). Fu anche un apprezzato attore teatrale: recitò Shakespeare, Molière, Brecht, Von Kleist e, tra gli altri, anche nell’Edipo di André Gide. Era malato da tempo.
Roberto Schinardi
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