MILANO – Prosegue il Festival del Cinema Gay di Milano, dove ieri e oggi sono stati presenti due importanti titoli: Girl King della canadese Ileana Pietrobruno, e Ma vraie vie à Rouen dell’apprezzata coppia Ducastel & Martineau. Domani, domenica 1° giugno, tocca a Lily Festival alle 20.30 della regista giapponese Sachi Hamano, che sarà presente all’anteprima italiana.
Una donna muore nel suo appartamento di una residenza per persone anziane. Il lutto tocca in modo particolare un’altra inquilina della struttura, ma il clima cambia rapidamente grazie all’arrivo del signor Miyoshi. Unico uomo tra una decina di donne, Miyoshi diviene immediatamente oggetto di esplicite mire sessuali.
Opera di una regista paladina della sessualità femminile (oltre 300 film sull’argomento), Lily Festival, il trionfo dei gigli cari alla defunta, è una commedia romantica sull’amore saffico che può sbocciare anche a 70 anni e un omaggio ad una fase della vita non molto rappresentata nel cinema a tematica omosessuale. Prima della proiezione la regista Sachi Hamano, una delle pochissime registe donna in Giappone, illustrerà con un breve contributo video l’unicità della sua esperienza e di come è risuscita a finanziare le storie che porta sul grande schermo grazie all’attività di regista di film hardcore.
Altre due anteprime caratterizzano la giornata di domenica del Festival: alle 17,30, l’opera di Anne Misawa basata su una storia vera, Eden’s Curve (foto accanto al titolo), racconta di Peter e del suo primo anno di college in Virginia. Siamo nel 1973. Al suo arrivo incontra il compagno di stanza Joe, personalità irresistibile capricciosa e accentratrice che lo coinvolge in una storia a tre con la sua ragazza Bess tra voli in aeroplano e tanti spinelli. Un film sul passaggio stridente dall’ingenuità della giovinezza alla durezza della vita adulta in una cornice che smitizza completamente i favolosi anni ’70. Una storia che seduce gli occhi (e la lacrima), brillante esordio alla regia, presentato al London LGFF 2003.
Alle 22,30 è invece la volta di Leaving Metropolis, di Brad Fraser: David è un pittore di successo ma vittima di un blocco creativo, che lo spinge a iniziare a lavorare come cameriere in un caffè di periferia. Il contatto con la gente e le loro storie aiutano David a ritrovare la voglia di dipingere, ma molto di più lo aiuta Matt, il proprietario del locale, bello, muscoloso, e con il sedere più bello che David abbia mai visto, e che diventerà l’amante del protagonista, con alterne vicende. Il film, scritto dall’autore di Resti Umani Non Identificati, è stato presentato al Festival di Toronto 2002.
La serata di domenica si conclude con la festa Join the gap al Crazy Jungle di Via Cavriana 26 (zona V.le Forlanini) a partire da mezzanotte.
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