“Cambierò più vestiti di Charlize Theron”. Così ha annunciato il suo ruolo di ‘madrino’ della 74esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il bell’Alessandro Borghi, lineamenti delicati ma forza da vendere (fa palestra e pugilato da tempo immemore).
A dire il vero non è proprio la prima volta che c’è un uomo al posto della tradizionale madrina – nel 1998 Alessandro Gassman divise il palco con Livia Azzariti – ma sicuramente questa è una novità (l’unica vagamente gender, al passo coi tempi, come la prestigiosa presidenza di giuria affidata ad Annette Bening) insieme all’idea del concorso parallelo dedicato alla realtà virtuale dove si vedrà il nuovo atteso lavoro di Tsai Ming-Liang, Home in The Blue Temple, col suo attore feticcio Lee Khang-Sheng.
Trentenne, romanissimo ‘Cesarone’ con residenza alla Garbatella, ex stunt-man, lanciato da Non essere cattivo e Suburra – ma l’abbiamo visto anche nel vibrante ruolo di Tenco nel buon biopic Dalida – già in orbita internazionale grazie alla segnalazione tra le Shooting Stars berlinesi, Alessandro Borghi ha battuto quattro aspiranti candidate rimaste rigorosamente anonime e rappresenta un’evoluzione del classico macho latino alla Bova-Scamarcio: prestanza fisica, sì, anche un’espressività dolce, vagamente malinconica, e quegli occhi azzurri che invocano protezione, più che mascolinità selvaggia.
No, non c’è speranza: è fidanzato con la ballerina di origini agrigentine Roberta Pitrone, e i due fanno sul serio. A Vanity Fair ha dichiarato:“Se fossi gay, direi la verità. La direi da subito. Però capisco che non è una scelta facile per tutti”.
Arrivato al Lido in jeans e maglietta easy-chic, con stampigliata un’enorme ape, è stato accolto da Alberto Barbera e Paolo Baratta, rispettivamente direttore della Mostra e della Biennale, in una marea di flash. In questi giorni vestirà soprattutto Gucci, essendo grande amico di Alessandro Michele.
Ovviamente, Borghi è lanciatissimo: lo vedremo nel prossimo lavoro di Özpetek, Napoli velata, nell’atteso progetto sulla vita di Stefano Cucchi, Sulla mia pelle, e ne Il primo re, nuovo film di Matteo Rovere girato in protolatino, in cui sarà Remo a fianco di Alessio Lapice nel ruolo di Romolo.
Stasera s’inaugura la cine-abbuffata con la commedia satirica Downsizing di Alexander Payne in cui Matt Damon si rimpicciolisce fino a diventare alto come un Puffo: l’occasione giusta per Alessandro Borghi, al contrario, di giganteggiare sul palco del Lido.
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