Non ha ancora sfondato, nonostante un David di Donatello come miglior attore non protagonista per il film di successo ‘Santa Maradona‘ di Marco Ponti ed è ancora considerato ‘una promessa’. Eppure Libero De Rienzo è uno dei pochi volti veramente interessanti del cinema italiano che non sembra però essersene davvero accorto, relegandolo in ruoli secondari di film come ‘La via degli angeli‘ e ‘Asini‘. Ma Oltralpe l’hanno notato, la European Film Promotion lo segnala tra le stelle emergenti e, guarda caso, un’autrice estrema come Catherine Breillat l’ha voluto per il difficile ruolo del giovane Fernando seduttore di sedicenni in ‘A mia sorella!‘.
L’occasione del grande salto gliel’ha però data ancora una volta il suo pigmalione Marco Ponti che l’ha nuovamente diretto in ‘A/R – Andata + Ritorno‘ dove però rischia di essere messo in ombra dalla visibilità mediatica della lanciatissima comprimaria Vanessa Incontrada. Dal vivo Libero emana un fascino curioso, ha un viso più scavato e vissuto di come appare al cinema, non ha l’allure da ‘bambolo per adolescenti’ come un Bova o un Accorsi. Di sé dice: «Non credo che il mio futuro sia fare l’attore. Sto imparando a lavorare come aiuto operatore. E’ quello che vorrei fare nella vita per guadagnare i soldi». Detesta il trattamento divistico riservato agli attori famosi: «Il successo non è la parte interessante del mio mestiere. Il lusso legato al cinema somiglia un po’ alla prostituzione d”alto bordo»
Napoletano di nascita, ventisettenne, figlio di un inviato di ‘Chi l’ha visto?’, Fiore De Rienzo, Libero detto ‘Picchio‘ vive a Roma e ha debuttato a teatro nientemeno che con ‘La Fura dels Baus‘, il gruppo catalano di artisti fusionali più originale in circolazione. Il primo impulso di notorietà glielo ha però dato uno spot per la Barilla, grazie al quale dichiara senza problemi di aver guadagnato otto milioni di lire lordi. Ma è più orgoglioso di aver partecipato al G8 perché «pervaso da un odore di marcio». Ama il cinema d’impegno e soprattutto il grande Ken Loach. Ha il coraggio di affermare senza problemi: «Se dici che Berlusconi è un assassino dell’intelligenza altrui non ti arrestano subito ma ci mettono un po’. Magari Carlo Giuliani avrebbe qualcosa da dire sull’assassinio dell’intelligenza.»
Nella commedia d’Azione/Romantica ‘A/R – Andata + Ritorno‘ Libero interpreta Dante, un pony express pigro e sognatore con papà in galera (Remo Girone). Dopo un amore finito male, decide di fuggire da una grigia Torino e chiede in prestito a gente poco affidabile una grossa quantità di denaro, sicuro che non la restituirà mai. Scappa a Barcellona dove gli rubano i soldi e viene arrestato per errore. Nella sua casa vuota di Torino finisce invece Nina, una hostess spagnola venticinquenne bloccata nel capoluogo subalpino da uno sciopero generale. Ma Dante torna a casa e si ritrova nel letto proprio la bella Nina. I due, inevitabilmente, si innamorano ma nel frattempo la banda del quartiere vuole indietro i soldi.
Nel ruolo dell’amico fidato Tolstoj, facchino d’albergo che adora filosofeggiare, potremo riscoprire un irriconoscibile Kabir Bedi (il ‘Sandokan’ televisivo) e in parti secondarie Ugo Conti e Luca Morino dei ‘Mau Mau’. Colonna sonora elettro-doc firmata dai Motel Connection dietro cui si nasconde il talento di Samuel dei Subsonica.
Ma il motivo principale per andare a vedere ‘A/R – Andata + Ritorno‘ rimane l’intraprendente Libero. La sua partner sullo schermo Vanessa Incontrada l’ha definito «un tipo particolare, capace, talentoso. Se si lascia andare può darti tanto» Teniamolo d’occhio.
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