Caro Fabio, ti scrivo perché il mio ragazzo mi ha lasciato da cinque mesi e io mi sento ancora uno zombie. Ci siamo conosciuti in chat tre anni fa ed è stato un colpo di fulmine per entrambi. Per lui mi sono trasferito in un altra città, vicina alla sua, sia per terminare i miei studi, sia per stargli più vicino e ho preso un appartamento, per rompere la monotonia di andare in case prestate da amici. Ho capito che era innamorato anche lui nel momento in cui mi ha comunicato che avrebbe lasciato anche il suo lavoro per vivere insieme. Lo volevo anch’io e tantissimo, ma intravedevo le possibili conseguenze di questa sua scelta. Fondamentalmente uno: “e se ci dovessimo lasciare? me lo rinfaccerà per tutta la vita?” Comunque, dopo due anni la sua gelosia si è trasformata in qualcos’altro: mi spiego. Senza avvertirmi da un giorno all’altro mi comunica che decide di prendere una casa per gli affari suoi “per essere più vicino al suo ufficio”. Non gli ho mai detto niente su questa sua scelta. Per non farsi mancare niente mise il telefono e l’adsl. Intravedevo che c’era qualcosa che iniziava a cambiare nel nostro rapporto. Non ci misi moltissimo a scoprire risposte di annunci, chat con altri ragazzi, telefonini vari nei cassetti e last but not least preservativi alla frutta “regalati da un rappresentante.” Ne ho parlato con lui, ma ogni volta che chiedevo spiegazioni per questo o quell’altro c’era sempre una scusa dietro l’angolo. Ogni tanto chiedevo se ci fosse qualche problema nel nostro rapporto e lui puntualmente mi assicurava del suo amore verso di me. Non avevo la minima idea che ti avesse scritto una lettera nel marzo dell’anno scorso intitolata “come lasciare il mio boy“. Finisco col dirti che non solo mi ha lasciato inaspettatamente (dopo nove mesi da quella lettera che ti scrisse) con la scusa che a letto non si trovava più bene con me, e contemporaneamente mi ha comunicato che lasciava la sua casa.
Dopo una pausa di riflessione durata due mesi ho cercato di riavvicinarmi a lui poiché lo amo ancora e perché ancora credevo nella nostra storia, col risultato che siamo finiti a letto e l’abbiamo fatto pure quattro o cinque volte in una notte (meno male che non si trovava bene a letto con me). Certo solo oggi vengo a sapere di quella famosa lettera…. e penso: mica male lo sapeva pure una jena…
La domanda che voglio porgerti è questa: “ma è così difficile essere spontanei?” Perché continuare a fingere di amare una persona (e farglielo credere) per così tanto tempo quando non si prova più nulla? Ho cercato per lo meno di recuperare quel brandello di amicizia che c’era fra noi e come tutta risposta mi sento dire “non mi sento tuo amico perché sono il tuo ex”. Mi sono sentito usato. In tutti i sensi. Sono sfiduciato nella logica dei rapporti che si instaurano oggi, e soprattutto nei confronti della tecnologia. Dopo tre anni di storia ho visto che si è ripreso benissimo, va in discoteca e frequenta persone. Un po’ come qualche mia amica che cambia ragazzo alla stessa velocità con cui cambia rossetto.
C’è un corso per diventare Jena? o ci si nasce?
grazie anticipatamente x la risposta
Freddy
Carissimo Freddy no, purtroppo non esistono corsi per diventare Jena, ma visto che tutti si improvvisano professori, insegnanti, esperti in qualunque cosa che magari conoscono solo di sfuggita, ci faccio un pensierino anch’io: che ne dici di un corso in “jenite” tenuto dal Prof. Canino? potrei chiedere per ogni studente un “simbolico rimborso spese” di solo 100.000,00 €…..sarebbe bello (almeno per le mie finanze!) A parte gli scherzi, spesso la “jenite” viene travisata caro mio Freddy. Per me vuol dire essere sinceri, dire quello che penso (nel bene e nel male) senza pretendere di avere sempre ragione, s’intende! in altre parole caro mio, di guardare in faccia la realtà, senza averne paura e soprattutto senza ipocrisia.
Capita invece in amore, di avere una gran paura di guardare in faccia la realtà. Si ha paura di vedere quello che, spesso, si sa ma non si vuol o non si vorrebbe, o non si avrebbe voluto sapere. Un po’ il tuo caso, no? Questa tua lettera mi ha colpito particolarmente se non altro per il fatto che con essa si chiude un cerchio iniziato un anno fa dal tuo fidanzato e dalla lettera che mi aveva scritto. Devo dire però che è un cerchio che poco quadra (scusa il bisticcio di parole…) tutti e due nelle vostre rispettive lettere mi dite che “l’altro” è geloso. Ah…chi ha ragione? se una ragione c’è…forse tutti e due, forse nessuno dei due…perché una ragione non c’è. Quando una storia finisce, finisce e basta. C’è sempre uno dei due che sta peggio, chiaramente quello che viene lasciato…qui non ci vuole una laurea per capirlo, no?
Capisco bene che sia doloroso, Freddy, ma il tuo ex nella sua lettera è stato molto chiaro: voleva chiudere la vostra storia. Senza ferirti, senza umiliarti, ma la voleva chiudere. I motivi poi sono sempre discutibili, lo so, ma purtroppo questi sono i fatti. Io sinceramente faccio fatica a capire il tuo punto di vista.. Mi dici che avevi capito che lui ti amava dal momento che aveva lasciato il suo lavoro per stare con te. Scusa, ma che c’entra?!! Mi dici che era gelosissimo “tanto da prendersi una casa tutta per se” e mettere il telefono (con tanto di adsl…) che poi hai scoperto usare per chattare ecc, ecc..scusa ma io credo che più che per gelosia, l’appartamento se lo sia preso per farsi i fatti suoi!!!! Credo invece normale (anche se non funziona mai!) il tuo tentativo di riavvicinamento dopo due mesi. Capisco benissimo il tuo sgomento nello scoprire che lo sapevo perfino io prima di te, uno sconosciuto con una rubrica di lettere su un sito internet (!), che il tuo fidanzato non ti amava più. Penso sia abbastanza orribile scoprirlo, o aver la conferma di un pensiero già presente, in questo modo, hai ragione.
La risposta alla tua domanda “è così difficile essere spontanei?” te la do subito: Si, molto difficile! specialmente in amore Freddy. Si cerca sempre di complicare le cose. Chi per non ferire, chi per leggerezza, chi per ignoranza, chi per stronzaggine o follia ma è difficile sentirsi dire le cose come realmente stanno. Sapessi perché veramente le persone fingono di amare guarda avrei veramente aperto una scuola di sopravvivenza!!! ma così non è caro mio. Bisogna fare i conti con noi, e con gli altri tutti i giorni, spesso senza poter far tesoro delle esperienze precedenti però. Ogni storia, ogni amore o amorino, ogni soap-opera vera o presunta, è una storia a sé. Non puoi però condannare il tuo ex perché dopo tre mesi dalla fine della vostra storia lui va in discoteca. A parte che tre mesi sono nel tuo calendario. Per lui, scusa la brutalità, era finita molto prima. Capisco anche che lui faccia fatica a considerarti un “amico” per il momento. Se veramente (dubito però…) lo vuoi recuperare solo come amico devi aspettare un po’. La tua sfiducia nei rapporti, adesso è comprensibile, sei ancora in convalescenza. Non capisco invece la sfiducia nella tecnologia…Vuoi per caso dare la colpa della fine della tua storia all’invenzione di internet e di conseguenza delle chat?….andiamo Freddy!! il primo passo per la “jenitudine” è non nascondersi dietro ad un dito!!
Sinceramente
Fabio
di Fabio Canino
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