L’acclamato musical La La Land di Damien Chazelle fa il botto: quattordici nominations, record assoluto alla pari di Eva Contro Eva e Titanic. Ma il grande rivale sarà il dramma gay black Moonlight di Barry Jenkins con otto (film, regia, attore e attrice non protagonista, montaggio, fotografia, sceneggiatura non originale, colonna sonora).
Dopo la polemica dell’anno scorso delle ‘quote nere’ non rispettate, quest’anno la vittoria di La La Land nella categoria più importante di miglior film è tutt’altro che scontata, e all’ultimo potrebbe farcela il primo film a tematica omosessuale nella storia degli Academy Award, primato sfuggito all’ultimo a Brokeback Mountain che si accontentò della migliore regia. La statuetta più ambita potrà essere agguantata anche dall’accattivante sci-fi umanista Arrival, dal black Fences, dal bellico Hacksaw Ridge, dal colpo grosso di Hell or High Water, dal femminista Hidden Figures, dall’esotico Lion e dal dolente Manchester By The Sea.
La La Land compare praticamente in quasi tutte le categorie, e ben due volte in quella della migliore canzone, Audition e City of Stars.
Il resto delle nominations riserva qualche sorpresa: praticamente ignorato Tom Ford per il suo raffinato thriller Nocturnal Animals che si deve accontentare della segnalazione per il miglior attore non protagonista, un dolente e bravissimo Michael Shannon (potrebbe spuntarla su Mahershala Ali di Moonlight, Jeff Bridges, Lucas Hedges e Dev Patel). Gli attori protagonisti sono il favorito Casey Affleck, eccezionale nell’uomo travolto da più tragedie famigliari nell’intenso Manchester By The Sea; Andrew Garfield diretto da Mel Gibson in Hacksaw Ridge; Ryan Gosling per il pigliatutto La La Land, Viggo Mortensen per Captain Fantastic e Denzel Washington in Fences.
La veterana Meryl Streep – altro che ‘attrice sopravvalutata’ come ha detto Trump, resta la migliore del mondo! – per l’esilarante commedia camp Florence si aggiudica la sua ventesima nomination (!), ma la favorita resta una bravissima Amy Adams per Arrival. Le altre contendenti sono Ruth Negga, Natalie Portman, Emma Stone e l’outsider Isabelle Huppert che, sull’onda del Golden Globe, diventa il nemico numero uno della Stone.
Il prodigio canadese Xavier Dolan non ce l’ha fatta nella categoria del miglior film straniero: il suo emozionante Juste la fin du monde non è entrato nella cinquina composta dal danese Land Of Mine (l’avevamo recensito qui) , dallo svedese A Man Called Ove, dall’iraniano The Salesman, dall’australiano Tanna e dal favorito Toni Erdmann, strepitosa commedia tedesca di Maren Ade che ci aveva entusiasmato a Cannes.
Il nostro emozionante Fuocoammare di Gianfranco Rosi, già vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino, è candidato nella categorie miglior documentario e insieme a I Am Not Your Negro, Life, Animated, O.J.: Made in America e 13th. Rosi ha buone possibilità dopo l’endorsement entusiasta di Meryl Streep. Anche il vercellese Alessandro Bertolazzi è stato nominato per il make up di Suicide Squad.
Gli Oscar saranno consegnati al Dolby Theatre di Los Angeles domenica 26 febbraio.
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