UN BACIO, E CI GRIDANO FROCI

"Io e il mio ragazzo siamo sobri e maschili. Ma quando ci prendiamo per mano o ci scambiamo un bacio, la gente ci offende dalle auto. Eppure siamo a Milano..."

UN BACIO, E CI GRIDANO FROCI - fabio C 1 2 - Gay.it
4 min. di lettura

Ciao Fabio,

mi chiamo Steven, ho 26 anni, di Milano e mi ritengo un ragazzo con la testa sulle spalle: sono laureato, ho una società, molte responsabilità e mi dedico al lavoro e alle mie passioni con molta dedizione. Sono un tipo tranquillo, non frequento locali, e direi di essere un tipo insospettabile, i miei genitori e i miei più cari amici sanno di me e cerco di vivere la mia omosessualità nel modo più sereno. Ma andiamo al dunque: da un mese ho un ragazzo (dopo 2 "tristi" anni da single), un tipo tranquillo e "insospettabile" come me. Ne sono innamorato e cerco di dargli il 100% di me, tutta la mia fiducia, insomma cerco di non fargli mancare niente. Mi piace stare in casa con lui, ma anche stare all’aperto, fare lunghe passeggiate nel parco, camminare per il centro, la sera prendermi un gelato con lui. Ed ecco i problemi! Finché camminiamo tranquillamente, fianco a fianco, tutto è ok attorno a noi. Ma come ci prendiamo per mano o ci diamo un bacio da semplici innamorati come tanti, è come se scattasse un allarme e tutti si girano, commentano e offendono! Io e il mio ragazzo siamo tipi tranquilli, non andiamo vestiti in maniera appariscente e tantomeno facciamo "versi" ambigui: ci limitiamo semplicemente a fare un pezzetto di strada mano per mano e ogni tanto ci fermiamo in un angoletto per darci un bacio. Ed ecco che arriva una macchina con un pazzo alla guida che pur di gridarci "froci di merda" spalanca lo sportello della macchina rischiando di fare un incidente. Oppure, da una macchina ferma al semaforo, si sente gridare "froci!" appena scatta il verde. Per me, che ho una buona sopportazione, va ok: non mi interessa che la gente lo urli, me lo dica, ecc., anche se la cosa mi infastidisce; m’importa che non rompano le scatole a me e al mio amore. Milano è una città grande, con tantissimi locali, alcuni all’aperto in centri di grande passaggio e c’è stato da poco il Pride; nonostante ciò, la gente continua ad esser più ottusa e bigotta giorno per giorno. Non ti dico come mi sono sentito: non sono neanche più libero di andare in giro col mio fidanzato perché rischiamo di essere linciati da qualche gruppo di omofobi. E non importa che io sia una persona perbene, magari anche importante, con un lavoro di un certo livello, con una laurea, che sia una persona rispettosa di tutti… fatto sta che sono gay e per questo sono considerato alla stregua della feccia dell’umanità. Se qualcuno alzasse le mani contro di me basterebbe il mio genialissimo avvocato per sistemare le cose, ma non posso andar avanti tutta la vita a denunce: non farei altro che vincere i capitoli di una battaglia persa. Comunque, non mi arrendo, non vedo perché le coppie etero devono passeggiare tranquille, spensierate, vivere il loro amore serenamente, e noi no. Ma devo pensare anche al benessere del mio fidanzato: lui sembra convinto di vivere il nostro rapporto all’esterno come tutte le coppie innamorate del mondo. A me non interessa che un giorno qualcuno mi massacri perché sono gay, ho solo il terrore che qualcuno faccia del male alla persona che amo!

Carissimo Steven scusa se rispondo alla tua lettera con così tanto ritardo.

Ma come vedi ogni promessa è debito, ed eccoti la risposta. Quello che tu racconti nella tua lettera è sicuramente grave. Non oso nemmeno immaginare cosa potrebbe succedere se qualcuno, che non abita in una grande città come la tua, ma in un piccolissimo paese, anche solo "tentasse" di fare una passeggiata mano nella mano con il proprio/a fidanzato/a. A te almeno ti gridano dietro "e basta"…

Permettimi però prima di scagliarmi contro i soliti deficienti, di fare un appunto anche a te. Ti presenti come uno "insospettabile", che non frequenta locali e che soprattutto, non fa "versi" ambigui: ma che discorso è ?! che se uno invece ha scritto in faccia di essere gay e gli piace andare a ballare può essere deriso e picchiato? no vero? il tuo era solamente un modo per dire che in un certo senso non avevi, chiamiamole così, "aggravanti", che non davi nell’occhio, spero. Vedi, spesso (cazzo, lo ripeto da anni!!) gli insulti più brutti nei confronti dei gay vengono proprio da altri gay che credono di avere il diritto di decidere cosa è corretto e cosa no, qual’è il modo giusto di essere gay e quale no. Se queste buffonate le si vivono "in casa" figuriamoci all’esterno! Per quanto riguarda i soliti deficienti…ehh…duri a morire i pregiudizi. Sai quanto ci vorrà ancora prima che tu possa uscire tranquillamente mano per la mano? anni e anni ad essere ottimista! Spesso comunque chi ti urla dietro è meno "cattivo" di quello che potrebbe apparire! Gridano, urlano ma più per far casino con gli amici, per l’innata voglia di prendere in giro il prossimo, che per una reale voglia di menare. Come quando gridano dietro a delle ragazze che vedano passeggiare da sole, per esempio. Si tende a prendere in giro chi si crede più debole di noi o comunque chi si pensa sia in una posizione di svantaggio. Certo, questo non gli giustifica ne tantomeno vuol essere un invito ad abbassare la guardia. Credo che per il momento sia meglio, in certe situazioni, darsi la mano a casa. Lo so è triste, ma non è una rinuncia, una sconfitta. Certe cose per diventare normali, per farle passare come consuetudini hanno bisogno di essere metabolizzate attraverso altre strade. Voglio dire, bisogna far capire che non siamo degli Ufo arrivati da Marte, attraverso una comunicazione televisiva ( e dei media in genere) diversa, più reale e più, permettimi, tranquilizzante. Finché personaggi tipo Aldo Busi (che io stimo moltissimo!) fanno "frociate" come l’ultima con Otelma da Chiambretti…credo che per alcune persone vederci come gli altri sarà difficile. Detto tra noi, ero assolutamente d’accordo con Busi ma cazzo! non poteva usare un altro modo per esprimersi , per rendersi "fruibile" da molta più gente!? Io cerco di adeguare il mio modo di comunicare a seconda delle persone alle quali mi riferisco, se sono a Raiuno chiaramente parlerò in un modo, se sono a GayTV in un altro! Questo non per schizofrenia o ipocrisia, ma perchè la comunicazione, specialmente quando si parla di omosessualità e si vuol fare qualche passo in avanti, va differenziata a seconda del luogo e dell’interlocutore. Comunque detto questo, caro Steven, credo che il buonsenso, che non ti manca, ti aiuterà a comportarti di volta in volta come sarà più giusto. Ricordati comunque che l’amore che provate l’uno per l’altro nessuno, nessun deficiente che vi urla per strada, potrà alterarlo e soprattutto credo, che idioti come quelli se lo sognano un’amore vero! tiè!!!

Bacioni

Fabio

di Fabio Canino

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