Alcune persone LGBT o queer hanno esperienze sociali semplici e positive, altre invece possono incontrare esperienze più difficili da affrontare da sol*. Potrebbe essere utile, in certi casi, parlarne con qualcuno di competente. Come ci sono persone e organizzazioni che cercano di dire alle persone LGBT che essere LGBT in sé e per sé è la causa dei loro problemi, a volte ci sono terapisti che, per una mancata educazione o competenza in merito, possono ostacolare il processo di accettazione della propria non eterosessualità o del genere al quale ci sentiamo di appartenere. Pensarci bene, prima di scegliere un terapista o una terapista è quindi molto importante, per evitare anche di perdere invano tempo e soldi.
Trovare un o una terapeuta specializzat*, che abbia esperienza con le problematiche dell’universo LGBT
Prova prima a cercare terapiste e terapisti professionisti in tema di mondo LGBT. E’ importante la ricerca della propria identità, caratterizzata inevitabilmente anche dal proprio orientamento sessuale ma non solo, non venga minata alla base da una sua mancata comprensione o accettazione. Non è detto che andiate in terapia per il vostro orientamento sessuale, potete andare in terapia per imparare a governare le emozioni, come per motivi di lavoro o per compiere scelte difficili… Chiedete quindi ad associazioni LGBTQI, amici gay, trans o lesbiche, se conoscono qualcuno o se nella vostra città ci sono dei gruppi di sostegno o confronto sulle tematiche, prima di affidarvi a qualcun* di cui non conoscete l’esperienza in merito.
Consultate Internet per scegliere bene
Ci sono vari siti su internet per trovare elenchi di professionisti della salute mentale che possono fare al caso vostro, forum, siti di gruppi e associazioni, pagine Facebook.
Qualche contatto in Italia:
due buoni siti su cui cercare informazioni e discussioni a tema sono Psicologia Gay e state of mind. Su Milano vi è il professor Zatelli, mentre su Firenze l’associazione Ireos. Per Napoli, consultare Arcigay Napoli, per Roma le dottoresse Claudia Ricciardi e Paola Biondi o le associazioni LGBT romane. Lo stesso per tutte le altre città: digitate “località psicologo/a LGBT” e internet potrà aiutarvi anche in pochi minuti.
Non escludete l’opzione della terapia di distanza
Di terapisti esperti o esperte in LGBT ve ne sono in tutto il mondo. Se per caso, dove abitate non ne avete trovati, considerate l’opzione della terapia a distanza. Oggi, infatti, alcuni professionisti offrono diverse forme di terapia a distanza, nel tentativo di raggiungere una più ampia gamma di persone in varie località, anche nelle più isolate. Un terapia su Skype o online può infatti essere un’ottima soluzione se volete confrontarvi con qualcuno di adatto alla vostra situazione, che sia al di fuori della vostra comunità.
Non escludere terapie alternative e modi diversi di affrontare i problemi
Non dovremmo mai limitarci alla soluzione che la società ci indica. Ci sono ad esempio una vasta quantità di specialisti, da massaggiatrici schiatsu ad astrologi con particolare sensibilità che possono aiutarvi nel raggiungimento del vostro benessere, dandovi la guida e il supporto necessari. Anche i gruppi di confronto o i collettivi LGBT, universitari e non solo, possono darvi quello di cui avete bisogno che magari è soltanto un po’ di comprensione e solidarietà. I confronti di gruppo, per esempio, sono molto interessanti, ma anche lo yoga può esservi d’aiuto per concentrarvi su voi stess* e rilassarvi.
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