Sono HIV+ e non l’ho detto al mio partner: credo di averlo contagiato. Che responsabilità ho?

Ho avuto un rapporto non protetto con un partner occasionale e non l'ho avvisato del mio status: ora lui è sieropositivo. È colpa mia?

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2 min. di lettura

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Vi volevo fare una domanda ma preferirei non rivelare il mio nome. Sono hiv+ ormai da otto mesi, per ora vivo bene ho iniziato la terapia ecc ecc, solo all’inizio è stata un po dura. Purtroppo pero mi è successa una brutta cosa: sono stato a letto con un conoscente e dopo ho scoperto, dopo alcuni mesi, che anche lui è diventato positivo da alcuni amici che me l’hanno detto… Io a lui non glielo avevo detto che sono hiv+, non sono tenuto! Il problema è che forse gliel’ho passato io visto che abbiamo fatto tutto senza condom… io ho qualche responsabilità penale o legale per non averglielo detto che ero hiv+? ora ho i sensi di colpa e non so che fare. aspetto una vostra risposta…ciao

Carissimo,

il tuo quesito è molto delicato e spero, in queste poche righe a mia disposizione, di essere chiara e puntuale.

Innanzitutto, la Giurisprudenza (ovvero i criteri stabiliti dai Giudici nell’applicazione della legge relativamente a casi analoghi al tuo) è concorde nel ritenere che la condotta di chi contagia il proprio partner tacendogli di essere affetto da sindrome da HIV, integra il reato di lesioni personali gravissime dolose.

Si parla in questo caso di lesioni dolose e non colpose in quanto, se il soggetto affetto da sindrome da HIV è consapevole delle proprie condizioni di salute, con il rapporto sessuale non protetto accetta la possibilità di un eventuale contagio.

Qualora si accerti, quindi, che il contagio sia avvenuto come conseguenza diretta dei vostri rapporti sessuali e, se come leggo dalle tue parole, tu abbia volontariamente taciuto la tua condizione di salute ed esposto il tuo partner al contagio, si configurerebbe il delitto di lesioni gravissime (con dolo eventuale).

Come affermi se è pur vero che non vi sia alcun obbligo di legge che impone di avvisare il proprio partner circa le proprie condizioni di salute (relativamente al virus dell’ HIV come per altre patologie), la condotta di chi omette di segnalare al proprio partner le proprie condizioni di salute e/o non adotti le opportune precauzioni volte a prevenire un possibile contagio, può essere valutata alla luce dell’elemento psicologico del reato (dolo o colpa) come sopra ti illustravo e, quindi, come sintomo di una scelta consapevole e volontaria di un (possibile) contagio.

Sono ben consapevole della delicatezza del quesito e ti invito, quindi, a scrivermi, qualora tu abbia ancora delle perplessità.

Un cordiale salutoA cura dell’ Avv. Barbara Indovina, dello studio legale Berti/Ginosa

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Pierangelo Bucci 30.11.16 - 11:20

Insomma, non mi sembra proprio chiara la situazione. Se è in terapia, come dice, non può averlo contagiato. Se il rapporto è avvenuto quando non era in terapia, con un solo rapporto è assai improbabile. Poi, insomma l'altro mi sembra persona di costumi "felici", insomma non si faceva problemi a scopare senza preservativo con il primo che passa, per cui la questione è che 1) non teme di contrarre MST 2) magari pensava già di essere positivo e in realtà lo ha esplicitato solo in seguito. Mancano elementi di chiarezza in questa storia, mi sembra ovvio. Perché deve sempre esserci la consapevolezza che quando si hanno rapporti senza preservativo, la responsabilità per la propria salute è personale. Scegliere di non usare il preservativo è responsabilità personale. Non si va da nessuna parte se si crede che la responsabilità dei propri atti ricada sempre su qualcun'altro.

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divodivo _ It'll be okay... 26.11.16 - 17:44

"Non bisogna stigmatizzare chi è sieropositivo", e mi sembra giusto e civile. "Non bisogna obbligare nessuno a rivelare la propria sieropositività", e per l'amor di dio, è giusto anche questo. Ma se sapendo di esserlo e decidendo di tacerlo, ci si prende la libertà di farlo senza protezioni, al diavolo! Ma perché, PERCHÉ dovete comportarvi da puri coglioni? Per carità, anche quell'altro, che si va a fidare di chiunque... Ma l'azione è indifendibile sotto ogni punto di vista. E non voglio sentire patetiche scuse tipo "non pensavo potesse succedere", perché è ovvio che non è vero. Lo sanno tutti, TUTTI, che succede. Bisogna volutamente fregarsene e agire da autentici coglioni. Ma si può sapere cosa volete? Vi si dà la possibilità, giustamente, di vivere normalmente, senza sentirsi emarginati o additati. Vi si chiede solo una cosa, di fare attenzione. No, nemmeno questo fate. Per certa gente servirebbe proprio una marchiatura a fuoco sulla fronte. Non per tutti, perché la maggioranza delle persone sieropositive sono serie e attente; magari hanno fatto una cazzata una volta nella vita e le conseguenze se le porteranno dietro per sempre, ma lo sanno e sanno di dover essere accorti. Il brutto è che pure loro sono danneggiati dai coglioni, perché se 999 sono persone responsabili e 1 è un coglione, stai sicuro che ci si ricorderà solo di quello; di quell'unico, gigantesco coglione a cui non dovrebbe essere lasciato fare più nulla senza il permesso di un giudice, un medico e un poliziotto. A me 'ste cose mi fanno veramente incazzare.

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E pperò 26.11.16 - 16:51

figurati,io ti darei 20 anni per omicidio colposo,sta tranquillo

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