Due mondi apparentemente lontanissimi si incontrano in queste due mostre che hanno inaugurato da pochi giorni a Venezia e Londra; da una parte l’Inghilterra di metà Ottocento dall’altra l’America pop e patinata, da un lato artisti che esprimevano i propri segreti, i propri intimi desideri attraverso dipinti apparentemente innocenti ma al tempo stesso coraggiosi e rivoluzionari, dall’altra l’esagerato e onirico mondo kitsch di David LaChapelle che celebra l’edonismo scardinando il senso estetico e il buon gusto.
Si tratta delle mostre “Queer British Art”, al Tate Britain di Londra, e “Lost+Found”, presso la Casa Tre Oci di Venezia.
La mostra londinese segna un’importante anniversario, ovvero i 50 anni dalla depenalizzazione parziale dell’omosessualità in Inghilterra e Galles. La mostra raccoglie pezzi di artisti di ogni genere ed orientamento sessuale dipinti tra il 1861 e il 1871: accanto a lavori più privati ed intimi ci sono opere destinate al grande pubblico e che hanno contribuito a forgiare un forte senso di comunità quando i termini “gay” “lesbica” e “bisex” si facevano strada nel riconoscimento pubblico della società inglese.
Fondamentale qui è l’utilizzo del termine “Queer” come spiegato dalla stessa Tate Gallery: “Gli storici della sessualità hanno sostenuto che il termine Queer è preferibile ad altri termini per indicare la sessualità in quanto riesce a mappare al meglio le identità sessuali moderne. La mostra è stata pensata e ideata grazie anche alla consulenza che abbiamo svolto con Stonewall e diversi enti di beneficenza LGBT insieme ai focus gruop con persone LGBT”
A Venezia invece l’appuntamento e a Casa Tre Oci fino al 10 settembre con la prima mostra monografica italiana dedicata al fotografo David LaChapelle. Gli aggettivi per descrivere l’artista si sprecano: dissacrante, ironico, scandaloso, pop, kitsch, una cosa è certa, non può lasciare indifferenti. La mostra raccoglie oltre 100 lavori dagli anni ’90 ad oggi (compresi quelli dove è ritratta Amanda Lepore, sua musa di sempre che noi abbiamo intervistato qualche giorno fa) compresa l’ultima serie intitolata “New World”, composta da 11 opere dedicate a temi metafisici come la morte, il paradiso e l’anima.
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La mostra al Tate Britain, vista ieri e veramente molto bella, presenta opere del periodo 1861-1967!!! Quindi non 1861-1871