Probabilmente sono in pochi a ricordarselo, ma nel 2004 corre il cinquantesimo anniversario della pubblicazione di “Seduction of Innocents” (“La seduzione degli innocenti”), ovvero il saggio con cui lo psicologo Frederic Wertham diede il via alla “moda” delle accuse di “istigazione all’omosessualità” nei confronti dei fumetti.
In realtà non fu il solo: nello stesso 1954 vide la luce anche “Parade of pleasure” (Parata di lussuria) di Goffrey Wagner, che oltre al fumetto (accusato di proporre dei razzi spaziali “troppo fallici”) criticava aspramente tutti i media.
Tuttavia Wertham fu il primo a scrivere un intero saggio contro i soli fumetti, accusati di influenzare negativamente e in tutti i modi possibili le giovani generazioni. Questo psicologo viene spesso citato, ma il modo migliore per inquadrare l’omofobia della sua opera è sicuramente quello di riassumere le sue stesse parole.
“Nei fumetti le donne sono messe alla pari degli uomini, e i rapporti fra i due sessi hanno un ruolo secondario, venendo dopo le amicizie fra supereroi. Un tipico esempio ci è dato da Batman, che convive felicemente con un supereroe adolescente: cosa vuole comunicarci? La normale vocazione di un ragazzino deve essere di convivere con una ragazza e non con un muscoloso maschione. Quali fantasie stimola nei lettori?”Ovviamente, dopo aver accusato Batman e Robin di incitare all’omosessualità maschile (per non dire alla pedofilia), per “par condicio” Frederic Wertham doveva anche asserire che i fumetti incitavano al lesbismo più sfrenato e la vittima designata fu, ovviamente, Wonder Woman (accusata inoltre di promuovere un certo sadomasochismo nei giovani maschi eterosessuali).
“Nei fumetti di supereroi non ho mai visto scene di una normale e serena situazione familiare, in compenso ho visto una bellissima scena in cui Batman fa colazione con il suo “ragazzo” Robin, con tanto di latte, cereali e quotidiano sul tavolo.”
“La maggior parte dei fumetti di supereroi rappresentano maschi con una muscolatura da culturisti, spesso mostrati a torso nudo, in abbigliamento succinto o addirittura senza niente addosso. I ragazzini che presentano un’omosessualità latente (ma spesso non troppo latente), ritagliano queste immagini, le collezionano e poi le usano per stimolarsi sessualmente.”
“Ufficialmente Bruce Wayne/Batman è il ricco tutore legale di “Dick” Grayson / Robin (il nome “Dick” in originale era sottolinato, per evidenziare che in inglese ha lo stesso significato di “pene”- nota di Elfodiluce). Vivono insieme in un’abitazione sontuosa, piena di fiori, e Bruce è spesso rappresentato in veste da camera. Quando i due si ritrovano vicino al caminetto spesso si confidano e si confortano a vicenda: non è forse questa la vita ideale per una coppia di omosessuali?”
“Robin è un aitante ragazzo efebico, e la sua uniforme lascia nude le gambe da atleta. Inoltre quando il giovane compie acrobazie e gli capita di allargare le gambe mostra sfacciatamente una discreta dotazione genitale.”“Nelle storie di Batman non ci sono figure femminili positive, l’atmosfera è estremamente omosessuale e misogina, e quando una donna è affascinante è regolarmente un’avversaria dell’eroe (basti pensare alla viziosa Cat Woman). In ogni caso, anche se una donna mirasse a sedurre Batman non avrebbe alcuna possibilità di “sconfiggere” Robin su questo terreno.”
Queste poche righe scatenarono, com’era prevedibile, infuocate reazioni nell’America perbenista di quegli anni, e gli strascichi si sono protratti fino ai giorni nostri (clicca qui).
Nel corso del tempo molti appassionati di fumetti si sono accaniti contro Wertham e ne hanno smontato le tesi, ma forse così facendo sono passati dalla sua parte senza accorgersene. Wertham accusava i supereroi di essere dalla parte dei gay e questo era un male perché – per lui – “essere gay” era un male. La domanda è: tutti i fumettofili che hanno smentito Wertham erano davvero convinti che sbagliasse, oppure lo hanno fatto perché non volevano che i supereroi fossero associati all’omosessualità, in quanto era un’associazione di idee poco gratificante anche per loro?
D’altra parte i giovani gay che fantasticano sui muscoli dei supereroi e che vorrebbero convivere con uno di loro effettivamente ci sono, e sono tanti…
di Valeriano Elfodiluce
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