SAN FRANCISCO – L’artista californiano Jess Collins, uno dei talenti piu’ originali e provocatori della pittura dell’epoca della Beat Generation, e’ morto a San Francisco all’eta’ di 80 anni. Da quando aveva rotto ogni legame con la sua famiglia, nella seconda meta’ degli anni Quaranta, aveva deciso di utilizzare per la sua attivita’ professionale soltanto il nome di Jess, eliminando il cognome Collins.
Esponente di spicco della Beat Generation in California, con il suo compagno, lo scrittore Robert Duncan (morto nel 1988), Jess e’ diventato un ‘mito’ negli Stati Uniti, soprattutto dopo la grande retrospettiva americana della sua opera, (“Jess, un grande collage”) organizzata nel 1993-1994. Era considerato il pittore che aveva ‘dipinto’ nelle sue opere, specie nei controversi collage fatti con fogli di giornali, gli ideali pacifisti e libertari dei giovani Beat.
Nato Burgess Collins a Long Beach, nel 1923, Jess studio’ chimica e poi ingegneria, ma nel 1946 decise di rinunciare alla scienza per dedicarsi all’arte. Si iscrisse cosi’ alla Scuola di Belle Arti di San Francisco e frequento’ i corsi di pittura. Al tempo stesso inizio’ a frequentare gli ambienti e i personaggi (come il poeta Lawrence Ferlinghetti) che di li’ a poco avrebbero dato vita alla stagione Beat.
Nel 1951 Jess incontro’ Robert Duncan, lo scrittore e poeta che sarebbe diventato il legame affettivo stabile della sua vita, fino alla morte di Duncan avvenuta nel 1988. Duncan e Jess formarono a San Francisco una delle coppie gay piu’ celebri e soprattutto una delle prime a rendere di dominio pubblico la loro unione. Jess comincio’ a disegnare illustrazioni per i libri di Duncan e negli anni Cinquanta si dedico’ ai suoi famosi collage. Alfiere dei diritti civili e artista amante della vita dandy, l’opera di Jess e’ stata considerata come la quintessenza della scena artistica di San Francisco.
Nella foto, un olio di Jess: “A Field of Pumpkins Grown for Seed,” 1965.
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