Immaginate un mondo di notte, dove sembra che la luce del sole non batta mai, dove per diventare felici bisogna riuscire a prostituirsi nella maniera migliore, in modo da diventare indimenticabili.
Immaginate che questo mondo sia popolato da lucertole, come vengono chiamate le ragazze e i ragazzi che battono nei parcheggi delle aree di servizio, e che il Dio di questo mondo sia un pappone pericoloso quanto buono, una sorta di saggio benedicente che elargisce consigli e doni a tutte le lucertole che gli danno soddisfazione, conferendo loro in segno di riconoscimento, come un blasone particolare, un osso di pene di procione (nella foto sopra). State entrando nel mondo fantastico e delirante di J. T. Leroy, giovanissimo e sorprendente autore americano, che si sta imponendo sulla scena internazionale grazie a questo romanzo, ben scritto e avvincente: Sarah (J.T.Leroy, SARAH, Traduzione di Martina Testa, L. 22.000 – Pagine 192, Fazi Editore).
Scritto in prima persona, il romanzo racconta le gesta di un dodicenne che vuole diventare anche lui una lucertola, esattamente come Sarah, la ragazza che lo "inizia" e che costituisce per lui un modello insostituibile. Sarah, come le altre ragazze e le "lucertole maschi", lavora sotto la protezione di Glad, sacerdote assoluto di una vita in cui lo squallore diventa paradiso e portare al collo un osso di pene di procione – J. T. Leroy assicura che esistono veramente e li vende sul suo sito internet – costituisce la più grande garanzia di santità. Il protagonista, armato dei suoi boccoli biondi ammirati da tutti i camionisti della zona, cercherà la realizzazione nella professione fuggendo dalla protezione di Glad, interrogandosi presso altre aree di servizio, altri papponi-sacerdoti e altri camionisti-travestiti sulla propria reale vocazione. In questo percorso, sarà lo stesso protagonista, scambiato per una donna e ribattezzatosi Sarah, a diventare oggetto di culto per i camionisti della zona, prima di cadere dal paradiso della prostituzione nell’inferno dello smascheramento.
J. T. Leroy, è un caso letterario: nato nel 1980 (ebbene sì, ha solo 21 anni!) pubblica racconti dall’età di sedici anni sotto lo pseudonimo di Le Terminator. Cresciuto tra esperienze simile a quelle dei suoi personaggi, rifiuta ogni apparizione pubblica, affidando la sua voce a internet, unico mezzo col quale comunica col mondo esterno. La sua unica immagine è quella che vedete qui accanto. Il romanzo, accolto con grande successo in America, Inghilterra e Giappone, è ora edito in Italia da Fazi Editore che lo presenterà al pubblico gay (e non solo) in un imperdibile reading al Muccassassina di Roma, venerdì 6 aprile dalle 23 in poi. Non ci si può certo aspettare che l’autore intervenga alla presentazione del libro, ovviamente, ma al suo posto saranno presenti altri personaggi, tra cui Daria Bignardi, Cecilia Dazzi, Pierluigi Diaco, Vladimir Luxuria, Isabella Santacroce.
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