Ho incominciato ad arrampicare a diciott’anni, e m’interessava solo il record: andare più veloce, andare meglio… La montagna mi affascinava. Era l’ambiente magico dove potermi finalmente distinguere, uscire dal gregge, essere qualcuno e non semplicemente il piccolo Batard con le orecchie a sventola che a scuola, durante la ricreazione, tutti prendevano in giro».
Così inizia il racconto della vita di Marc Batard, alpinista tanto dotato quanto discusso, carattere ruvido, enigmatico, difficile, in La via d’uscita. Batard è anche coraggioso, non tanto per le scalate (eccezionali), quanto perché – cosa più unica che rara nell’ambiente degli “eroi” della montagna – ha saputo riconoscere e manifestare la propria omosessualità e dunque accettare se stesso.
Classe 1951, la guida e alpinista francese sarà ospite de “Le Invasioni Barbariche” di Daria Bignardi su La7. Da giovane si impone interminabili marce forzate, come per esorcizzare alcuni complessi: la sua statura ridotta, il cognome… Si fa notare nel 1978 compiendo in successione l’ascensione di tre vie mitiche del Monte Bianco: Major, Sentinella Rossa (in discesa) e Sperone della Brenva. Più tardi realizza in solitaria imprese come L’enfant et la colombe (Grandes Jorasses, 1992) e Lionel André (Drus, stesso anno, in diciannove giorni!). Nel 1998 si concede tre ottomila: Cho Oyu (8201 m), pilastro ovest del Makalu (8481 m) in diciotto ore, infine l’Everest (8848 m), che raggiunge in meno di ventiquattro ore. Le ascensioni “express” gli valgono il soprannome di “velocista delle cime”. Dopo la difficile confessione della propria omosessualità (è padre di tre figli), pubblica questo libro e si trasferisce a Parigi, dove si dedica alla pittura.
Titolo: La via d’uscita
autore: Marc Batard
pagine: 216 + 8 tavole fuori testo
prezzo: € 17,00
ISBN 978-88-7480-107-7
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