La cultura omosessuale forse non è morta, ha solo bisogno di stimoli. Lo dimostrerebbe il successo del Festival del cinema gay di Torino ma anche l’interesse per la terza edizione della rassegna di teatro milanese, Liberi Amori Possibili, che ha i suoi punti di riferimento espliciti in simili manifestazioni negli Stati Uniti, a Dublino, a Parigi e nella stessa Capitale. Nove giorni all’insegna della varietà, per soddisfare tutti i gusti e toccare tanti e differenti temi in modi diversissimi: perché il teatro non è un mondo a sé, ma ci parla di ciò che siamo e di quello che rischiamo di diventare, se ci chiudiamo in noi stessi.
Si è cominciato il 4 maggio con una vecchia conoscenza del pubblico romano che approda finalmente anche al Nord: l’irriverente e diabolica commedia Sono diventato etero, su un ragazzo che comincia a manifestare "strane" tendenze e una madre volitiva che non intende ascoltare ragioni: suo figlio è gay e gay deve restare. Un mondo alla rovescia con ottimi spunti di riflessione e risate assicurate.
È seguito, il 5 maggio, Lo specchio dell’amore, tratto dall’omonima multiforme opera di Alan Moore. Un uomo e una donna, alla fine di una festa, rievocano le fasi salienti della storia dell’omosessualità, tra emozioni, amarezze e grandi personaggi, scambiandosi i sessi e celebrando una concezione dell’amore che va al di là di ogni etichetta.
Oggi, 6 maggio, un altro, più drammatico, rapporto tra madre e figlio nell’opera di Ugo Chiti Oberon, integrata da tre video che fungono da commento musicale e finiscono per rievocare la morte di Pasolini, segno di una condizione universale che perdura e che soltanto una società di giusti e una vera uguaglianza possono riscattare.
Tensione spirituale e carnale il 7 maggio per Attrazione dell’abisso, tratto da "Io, prete gay" di Marco Politi. Un uomo sincero fino alla spudoratezza si racconta a un giornalista, ma soprattutto – per la prima volta – a se stesso, "…per capire meglio e per ringraziare Dio dei suoi doni". Racconta la sua caduta nell’abisso, la sua esigenza di contatto umano e di amore ma anche la durezza di una Chiesa dell’amore solo a parole, che induce solo a mentire e a diffidare di chiunque. Consigliata la visione ad un pubblico adulto.
Venerdì 8 si torna ad atmosfere più leggere (anche troppo), con l’opera delirante Sotto il convento… niente!, scritta e diretta dal sottoscritto. Grottesca sintesi del passaggio di una coppia gay dalle speranze del governo Prodi all’attuale deserto, tra corna, crisi economiche, monache misericordiose e un rapinatore molto sexy. Buttandola decisamente sul ridere ma senza fare sconti a nessuno, perché è davvero colpa di tutti se stiamo come stiamo…
Otto giovani attori rievocano un drammatico omicidio il 9 maggio in Le luci di Laramie, piccola cittadina del Wyoming in cui il ventunenne Matthew Shepard venne massacrato da due coetanei. Un delitto che sconvolse l’America e che è stato scandagliato da Moises Kaufman e dalla compagnia del Teutonic Theater Project, sulla base di oltre duecento interviste a concittadini del ragazzo ucciso.
Domenica 10 un cadavere "scomodo" alla base anche di Benzina, storia d’amore tra due donne, Lenni e Stella, in una stazione di carburante. Un tema forte che però gradualmente perde importanza di fronte ai sentimenti delle protagoniste, al punto da commuovere e talvolta far perfino sorridere lo spettatore.
L’11 maggio Anch’io come te racconta l’amore davvero fuori dagli schemi di Alberto, trans ftm e Sofia, trans mtf. Tra confidenze intime, storielle oscene, colpi di scena, boa di piume e canzoni, una commedia trascinante e delicata sull’avverarsi, attraverso la sofferenza, dei desideri più segreti che nascono sin dall’infanzia e che pretendono di essere realizzati. Che cos’è l’identità? Si scopre? Si custodisce? Si costruisce? Il transessuale, che modifica il proprio corpo per aderire pienamente alla propria essenza, diventa allora metafora per eccellenza.
Chiude, il 12 maggio, il napoletano 12 baci sulla bocca, sul violento amore tra due ‘ricchioni’: un lavapiatti che si trincera dietro un aspetto aggressivo e il fratello del proprietario del ristorante. Sono incontri al limite dello scontro fisico, in cui ogni momento di apparente dolcezza viene guastato da parole e gesti sbagliati. In un ambiente dove vige la legge del branco, che non permette alcuna diversità, una storia di finzione ambientata subito dopo la morte di Pasolini, che però ritrae una periferia reale, dove il tempo sembra essersi fermato.
4 maggio
Millelire presenta
"Sono diventato etero!"
scritto e diretto da Lorenzo De Feo
con Alessandro Cassoni, Susanna Cantelmo e Antonio Lupi
5 maggio
La Città Invisibile presenta
"Lo specchio dell’amore"
tratto dall’opera di Alan Moore e José Villarrubia
regia di Tobia Rossi, con Elena Forlino, Monica Massone e Andrea Nerguzzo
6 maggio
Skenè presenta
"Oberon"
di Ugo Chiti
regia di Nanny Schifino
con Federica Capuano, Livia Trama, Nanny Schifino e Giovanni Scura, coreografie di Ricky Bonavita
7 maggio
Zauberteatro e NoirDesir.it presentano
"Attrazione dell’abisso"
scritto e diretto da Massimo Stinco
con Massimo Stinco, Niccolò Gaggio, Dejan Djordjevic, Jacopo Bartaloni e Cesare Mascitelli
8 maggio
Beat 72 presenta
"Sotto il convento… niente!"
scritto e diretto da Flavio Mazzini
con Angelo Curci, Stefano De Santis, Giuliana Di Marco, Fabrizio Foligno, Riccardo Laurina e Silvana Spina
9 maggio
Piccolo Teatro Campo d’Arte e Diverbia et Cantica presentano
"Le luci di Laramie"
di Moises Kaufman
regia di Gianluca Ferrato
con Gabriele Colferai, Annabella Calabrese, Monica Maroncelli Cerquitelli, Gianpiero Pumo, Guido Saudelli, Igor Petrotto, Imma Dante e Valentina Chisci
10 maggio
Quinta Tinta presenta
"Benzina"
di Daniele Falleri
regia di Roberto Zunino
con Laura Renaldo, Lia Lopomo, Simona Guandalini e Roberto Zunino
11 maggio
Spazi Vuoti presenta
"Anch’io come te"
di Gianluca De Col
regia di Marta Arosio
con Sara Corso, Denis Michallet, Lorenzo Piccolo e Laura Pozone
12 maggio
Decimopianeta e I Teatrini presentano
"12 baci sulla bocca"
di Mario Geraldi
regia di Giuseppe Miale di Mauro
con Francesco Di Leva, Stefano Meglio e Andrea Vellotti
di Flavio Mazzini
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