I fumetti si differenziano dalle altre forme di narrazione per la particolare sinergia che creano fra immagine e parola scritta. Non è un caso se la parola italiana fumetto deriva proprio dalle nuvolette, simili a nuvole di fumo, nelle quali vengono inseriti i dialoghi dei vari personaggi. Ovviamente i fumetti sono anche altro, e hanno delle peculiarità grafiche e tecniche ben diverse dalle altre forme di narrativa per immagini. Per questo vengono considerati comunque "fumetti" delle opere che non presentano il caratteristico mix di testo e disegno, come ad esempio i cosiddetti ‘no word comics’, ovvero i fumetti muti.
Tecnicamente si tratta di veri e propri fumetti (da non confondere con le illustrazioni in serie in stile ‘Tom of Finland’), ma hanno la particolarità di abolire completamente la parte scritta. Anche il fumetto gay erotico ha iniziato a riscoprire il mondo dei no word comics, e i primi risultati sono molto interessanti. Lo scrittore Dale Lazarov è attualmente un autore di riferimento in questo ambito, e negli ultimi anni il suo nome è diventato un vero e proprio sinonimo di no word gay comics. In particolare si è fatto notare per due volumi pubblicati dall’editore Gmunder: Sticky (con i disegni di Steve MacIsaac) e Manly (per i disegni di Amy Colburn). Ciascuno dei due volumi raccoglie varie storie mute che raccontano di altrettanti incontri pressoché casuali che sfociano in amplessi a dir poco focosi.
In Sticky e Manly gli scenari sono decisamente eterogenei: un mercato, un talk show e una festa di Halloween per il primo, mentre nel secondo le avventure erotiche prendono spunto da un passante che aiuta un poliziotto a sventare una rapina, da un pugile che ha sempre desiderato conoscere un suo collega e da un bear over anta che scopre che il suo sogno proibito è anche il suo bibliotecario. Da notare che la diversa sensibilità dei due disegnatori in questo caso è determinante per definire l’atmosfera di ciascun volume. Se infatti Sticky è estremamente diretto e quasi animalesco nella sua carnalità, Manly è un volume dal quale traspare una certa tenerezza di fondo e una dimensione sentimentale che a Sticky manca decisamente.
Probabilmente questo dipende anche dal fatto che Manly è disegnato in uno stile cartoonesco molto espressivo, quasi disneyano, mentre Sticky è realizzato con una tecnica più realisatica e illustrativa. Ovviamente i gusti sono gusti, soprattutto per quel che riguarda dei fumetti erotici che – in entrambi i casi – danno prova di una buona competenza tecnica pur utilizzando stili assai diversi. Tuttavia può essere interessante notare che Manly è probabilmente il primo fumetto di questo tipo ad essere disegnato da una donna. Generalmente le disegnatrici che si cimentano nei fumetti gay erotici seguono i canoni manga, o comunque tendono ad avere un approccio decisamente soft (se non addirittura astratto) ai rapporti sessuali fra uomini.
Amy Colburn, invece, si dimostra decisamente disinibita ed esplicita al riguardo, infrangendo così un piccolo tabù. D’altra parte i fumettisti maschi non si sono mai fatti problemi a disegnare gli amplessi lesbici fin nei minimi dettagli, e non si vede proprio il motivo per cui le donne dovrebbero limitarsi a disegnare il sesso gay in maniera edulcorata, censurata e inverosimile. Al di là questo, comunque, bisogna dare merito a Dale Lazarov di avere creato delle storie decisamente coinvolgenti e di avere dato un contributo notevole al fumetto gay e all’esplorazione delle sue potenzialità. Oltretutto i no word comics hanno il vantaggio di poter essere "letti" praticamente in tutto il mondo con la stessa facilità, e potrebbero davvero rappresentare la nuova frontiera del fumetto gay erotico considerando quanto è difficile trovare degli editori disposti ad investire su questi prodotti in varie nazioni del mondo (tra cui la nostra).
di Valeriano Elfodiluce
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