Clicca qui per la galleria di immagini di Tom of Finland
Con la diffusione capillare di internet è sempre più facile visionare una quantità di illustrazioni e fumetti gay "hard" realizzati da autori che in Italia sono solo dei perfetti sconosciuti. Fino a qualche anno fa la produzione erotica gay non aveva molti canali di diffusione, e di conseguenza molti artisti che nei loro paesi erano conosciuti da decenni stanno iniziando solo ora ad acquisire una certa popolarità anche all’estero.
A scanso di equivoci anche la popolarità "globale" di Tom of Finland è stata più legata ad un caso fortuito che non ad un reale riconoscimento delle sue capacità: alcuni suoi disegni appartenevano alla collezione privata del famoso fotografo Robert Mapplethorpe, e alla morte di questi vennero messi all’asta da Christie’s (per chi non lo sapesse si tratta della casa d’aste più famosa del mondo), facendo schizzare la popolarità di Tom alle stelle e rendendolo un’icona della cultura gay anche al di fuori di quest’ultima.
Resta il fatto che Tom ha comunque il merito di avere modellato, in oltre quarant’anni di carriera e con migliaia di disegni all’attivo, l’immaginario gay come noi ora lo conosciamo.
Ma chi era Tom of Finland ?
Tom nasce come Touko Laaksonen l’otto marzo 1920 nei pressi di Turku, in una Finlandia profondamente rurale e dalla morale rigidamente presbiteriana, mostrando sin da piccolo una certa propensione per il disegno e per la reppresentazione delle sue fantasie erotiche. Dopo aver frequentato l’Accademia d’arte di Helsinki, viene chiamato alle armi nel 1939 (quando la Finlandia entra in guerra al fianco della Germania), e a quanto sembra la sua passione per gli uomini virili e le uniformi nasce in questo momento (complice un’attiva vita sessuale in compagnia di soldati tedeschi, finnici e russi). Finita la guerra lavora come grafico pubblicitario free-lance e pianista: quest’ultima occupazione gli consente di girare per l’Europa e conoscere la vita gay di varie città, anche se evita di frequentare la scena omosessuale "ufficiale" (che giudica effemminata e decadente), preferendo ambienti più vitali e mascolini. Sono gli anni ’50, la pornografia è illegale e l’omosessualità è considerata una malattia socialmente pericolosa: in questo periodo le riviste di culturismo sono le uniche che offrono ai gay la possibilità di vedere dei corpi maschili (quasi) nudi. Negli USA il fotografo Bob Mizer dirigeva la rivista "Physique Pictorial", dove si alternavano foto e illustrazioni di modelli in tanga: nel 1957 Touko si propone e i suoi disegni piacciono, ma il suo nome è impronunciabile in inglese, quindi viene scelto lo pseudonimo di "Tom of Finland"… Il resto, come si dice, è storia.
In realtà Tom non è stato il primo a dare una rappresentazione fiera e solare dell’erotismo gay, tant’è che lui stesso ammetteva di ammirare illustratori come George Quintance (1915-1957), tuttavia è stato l’unico che ha davvero "accompagnato" la nascente cultura gay, creandone simboli e generi (il "leather", in un certo senso, lo ha inventato lui). Quando poi il nudo maschile ha iniziato a sdoganarsi, le sue illustrazioni si sono fatte sempre più audaci, dando corpo alle fantasie che nemmeno il nascente cinema porno era in grado di realizzare, e trasformandole in un vero e proprio simbolo dell’emancipazione omosessuale: il genere di gay "macho" da lui proposto era diventato così popolare che per reazione, negli anni ’80, il mondo etero decise di prendere le distanze adottando un’immagine maschile androgina e "femminile" come mai prima di allora.
Nonostante sia più famoso per la resa fotografica delle sue illustrazioni, Tom ha realizzato anche diversi fumetti, molti dei quali incentrati sulle avventure sessuali di Kake (in finnico vuol dire "manzo", ma in inglese suona come "torta"), un personaggio che un po’ la summa dei suoi ideali e della sua filosofia erotica. Prima della sua scomparsa (nel 1991), Tom è riuscito a far riconoscere la sua produzione come "arte", allestendo mostre in prestigiosi musei internazionali e fondando persino un’associazione no-profit per la promozione della pornografia artistica. Dei suoi disegni diceva: "Si, io considero il mio lavoro pornografia. Pornografia significa stimolare le emozioni sessuali della gente, e io sono davvero orgoglioso di riuscirci".
Probabilmente, senza Tom of Finland, l’immaginario gay non sarebbe stato lo stesso.
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Il sito della "Tom of Finland Foundation" è https://www.eroticarts.com
Se volete saperne di più:
"Tom of Finland – The art of pleasure"
Edizioni Taschen
Costo: € 52
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Edizione economica
Edizioni Taschen
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"Tom of Finland"
Edizioni Taschen
Costo: € 16
Potete trovarli nelle nelle librerie internazionali e nelle librerie gay.
di Valeriano Elfodiluce
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