Un racconto che sa di acqua di rose, lavanda, gelsomino, cannella e stirace, polvere di cipro, zibello e muschio.

Una storia evocativa ed affascinante, come solo un profumo indimenticabile sa essere, e che, contrariamente a quanto pensano i più, inizia proprio nel nostro paese, e precisamente nella Venezia del ‘500, non a caso “porta d’Oriente”.

È in Laguna infatti che la secolare tradizione orientale legata ad essenze e spezie, si tramuta in arte profumatoria nell’accezione contemporanea, e ciò avviene per uno specifico motivo culturale che scoprirai in questo articolo.

Proprio una famiglia Veneziana, i Vidal, con il progetto The Merchant Of Venice, sta recuperando un inestimabile patrimonio culturale, distillandolo, è il caso di dirlo, in una linea di profumi esclusivi, memorabili ed inconfondibili come la storia che raccontano.

Ma partiamo dall’inizio.

Breve storia del profumo

Non possiamo essere certi sul momento preciso in cui l’uomo abbia iniziato ad impiegare essenze profumate. Ma una cosa è certa, i profumi sono sempre stati parte fondamentale della cultura dalla notte dei tempi, sia associati a pratiche e rituali propiziatori, funerari, e religiosi, che nell’arte della seduzione.

profumo

Dal latino per fumum (attraverso il fumo), aromi ed essenze hanno preso questo nome perchè bruciati in offerta agli dei e agli antenati. Gli egiziani sono i primi ad averci lasciato traccia storica dell’utilizzo dei profumi, utilizzati per purificare anima e corpo e nel rito dell’imbalsamazione. Dall’antico Egitto, la tradizione del profumo passa all’Occidente, dove prima i Greci e poi i Romani ne facevano largo uso. I primi, credevano che certi aromi fossero creati dagli dei stessi. Gli antichi Romani, invece, li adottano dopo una momentanea reticenza per l’uso personale e per gli ambienti. Caduto l’Impero, col Cristianesimo si ha una battuta d’arresto dell’arte profumatoria, per i costumi rigidi che la dottrina cristiana imponeva.

È in Oriente, però, che il commercio di profumi e spezie riscuote un grande successo, grazie alla scoperta dell’arte della distillazione e alla sua successiva diffusione da parte degli Arabi. Nel X secolo, un medico arabo distilla per la prima volta l’acqua di rose, ancora largamente utilizzata al giorno d’oggi per la morning routine di molti.

Ma qui subentra un fattore culturale decisivo: il Corano vieta l’utilizzo dell’alcool.

È per questo che bisognerà aspettare il XV secolo, quando grazie agli spezieri veneziani nasceranno gli antenati dei moderni profumi ed eau de toilette, diluendo le fragranze in pura acquavite, aprendo la strada a una storia che è ancora attuale. Solo moltissimi anni dopo, in Francia, si utilizzerà l’alcool etilico. È Venezia, dunque, la città in cui viene inventato il profumo.

Perchè i profumi a base alcolica sono “migliori”?

Perchè l’alcol aiuta non solo a conservare le fragranze ma anche ad esaltarne le molecole, permettendo al profumo di spandersi nell’aria, lasciando la tipica e coinvolgente scia nell’aria. Quelli a base olio sono più indicati per chi preferisce sentire la propria fragranza più intimamente e non vuole lasciare una traccia di sé quando passa…

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Venezia, la capitale del profumo in Italia

Nel Tardo Medioevo, Venezia è già capitale europea del commercio di profumi. A dimostrazione di ciò, nel XI secolo la principessa Teodora Ducas, figlia dell’imperatore di Bisanzio, sposa il Doge Domenico Selvo. Teodora è bella, elegante e raffinata, usa la forchetta e si profuma! Inizia così la storia del profumo e della cosmetica a Venezia, che diventerà nei secoli successivi, il centro dell’arte profumatoria dell’Europa e del mondo allora conosciuto.Nel XIII secolo d.C., inizia l’attività delle Mude, poi fulcro degli scambi commerciali con l’Oriente. Le Mude erano carovane navali dei mercanti di Venezia che partivano alla volta dell’Oriente e Medio Oriente. L’obiettivo era quello di scambiare merci autoctone con spezie, incenso, profumi e sete, attraverso la famosa Via della Seta e le varie rotte marittime controllate da bizantini ed arabi. Queste materie prime di scambio si riveleranno ovviamente fondamentali per lo sviluppo dell’arte profumiera della Repubblica, lavorate in patria e poi vendute in varie parti d’Europa alle élite desiderose di prodotti di altissimo livello. Una data di svolta è segnata dal 1271, quando Marco Polo parte per il suo primo viaggio per la lontana ed esoticissima Cina. Al suo ritorno, Polo porta con sé nomi di sostanze profumate vegetali ed animali completamente inedite, nonché la tradizionale cura per il corpo cinese. La sostanza più preziosa portata da Marco Polo è quella delle ghiandole del mosco, un mammifero cinese. Come dice il nome stesso, da queste ghiandole si ottiene il muschio, da subito utilizzato per la realizzazione di ottimi profumi. A metà del XV secolo Venezia vive un periodo di affermazione dell’arte del profumo, dimostrato anche dalla nascita delle Corporazioni dei Saoneri e dei Muschieri. Le Corporazioni innalzano il lavoro artigianale cosmetico a una vera e propria arte. I Maestri Saoneri e Profumieri saranno poi contesi dalle tante corti europee e soprattutto dalla Francia, chiamati ad esercitare come artisti del profumo e della cosmesi.

È a Venezia che nasce la cultura della pulizia del corpo e dell’uso del sapone, poi arrivato in Francia, a Marsiglia. A testimonianza di ciò, il nome di una strada di Venezia, la Calle dei Saoneri. I mercanti d’olio, i “muschieri”, gli alchimisti erano i fornitori dei Saoneri, raggruppati in più di 500 fabbriche in pieno Rinascimento.

E torniamo dunque ai giorni nostri: nel 2011 a Venezia (ri)nasce la volontà concreta di recuperare questa storia -in parte dimenticata- con il progetto Museo del Profumo di Venezia, culminato con la riapertura di Palazzo Mocenigo grazie alla collaborazione tra Fondazione Musei Civici Veneziani e famiglia Vidal: uno stimolante percorso museale ricco di contenuti multimediali, esperienze sensoriali e rarità, che illustrano il secolare rapporto tra Venezia e la storia del profumo.

Il progetto, forte del suo background culturale e tecnico, si evolve ulteriormente nel 2013 con la nascita del brand di profumeria The Merchant Of Venice: le essenze che hanno fatto la storia dell’arte profumatoria adattate allo spirito contemporaneo.

 

 

 

 

 

 

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