I Simpson, una delle serie più longeve della storia della tv giunta alla sua ventesima stagione, è stata attaccata da un gruppo di pressione gay dopo che un personaggio ha usato la parola ‘gay’ per indicare "cattivo" o "robaccia".
Durante l’ultimo speciale di Halloween, che ha fatto tanto arrabiare il Gay, Lesbian and Straight Education Network, il bulletto della scuola di Springfield, Nelson Muntz ha apostrofato il povero Milhouse Van Houten con l’espressione "That’s so gay" (letterlamente: "E’ così gay"). Il GLSEN ha chiesto alla produzione che si impegnasse perché la frase non venisse più ripetuta.
"L’uso da parte di nelscon dell’espressione ‘That’s so gay’ in un’accezione negativa non sorprende considerato che il 90% delle giovani lesbiche, dei giovani gay, bisessuali e trans dichiara di sentire questa frase pronunciata regolarmente nell’ambiente scolastico", ha dichiarato un portavoce del gruppo.
Allora, ci chiediamo, perché tanto scalpore se I Simpson, come sempre, non hanno fatto altro che rappresentare la realtà, per quanto in maniera assolutamente caricaturale e "in stile Simpson"?
Per di più non dimentichiamo che i Simson sono sempre stati sufficientemente gay-friendly. Non dimentichiamo che era il 2005 quando la città di Springfield legalizzava i matrimoni gay (ben 3 anni prima della California) ed era Homer stesso ad officiarne uno. E che dire del coming out di una delle due sorelle gemelle di Homer? Era il 2006. Insomma, a volte, in totale buona fede e nel legittimo ed apprezabile tentativo di contrastare manifestazioni di omofobia, si rischia di limitarsi a guardare il dito che indica la luna.
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